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Апрель
2024

Racket della prostituzione, arrestato 54enne coinvolto nelle indagini sulla strage di Natale del ’98

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UDINE. Coinvolto nelle indagini e nel processo che seguirono alla strage dell’Antivigilia di Natale del 1998, si era reso irreperibile dalla fine di quell’anno, quando era evaso dagli arresti domiciliari. Cela Gezim, albanese, 54 anni, è stato arrestato lo scorso 8 dicembre in Kosovo nell’ambito del progetto per la ricerca di latitanti “Wanted”.

Quel 23 dicembre morirono tre poliziotti della questura di Udine – Adriano Ruttar, Giuseppe Guido Zanier e Paolo Cragnolino – a causa dello scoppio di una bomba che era stata appesa alla serranda di un negozio di viale Ungheria.

La Polizia di Udine, con il coordinamento del Servizio centrale operativo e del Servizio cooperazione internazionale, ha individuato il 54 enne che era destinatario di un Mandato di arresto internazionale ai fini estradizionali.

L’8 dicembre scorso la polizia kosovara lo ha arrestato. Era ricercato anche dalle Autorità italiane ed albanesi.

In Italia deve scontare 16 anni e mezzo di reclusione, disposta dalla Procura generale di Trieste a seguito della condanna per cumulo di pene dei Tribunali di Udine, Modena e delle Corti d’Appello di Bologna e Trieste, per fatti accaduti fra il 1995 ed il 1999.

Il provvedimento trae origine dalla condanna della Corte D’Assise d’Appello di Trieste, passata in giudicato nel 2011, che riguarda un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione.

L’attività investigativa, come detto, prese le mosse dalla strage del ’98. La consorteria criminale dell’epoca, radicata a Udine, composta da cittadini italiani e albanesi, faceva giungere irregolarmente in Italia ragazze albanesi che poi venivano avviate alla prostituzione sulle strade.

L’indagine di allora – come si legge in una nota diffusa ieri dalla questura di Udine – «portava ad acquisire elementi investigativi incontrovertibili sul fatto che il gruppo era capeggiato dal latitante e che con lui operavano altri sodali, con ruoli ben definiti: chi era deputato al controllo delle ragazze in strada o nelle case dove erano segregate, chi al recupero del denaro provento delle prestazioni sessuali».

La fase dibattimentale, aveva portato a numerose condanne, fra cui quella di Gezim che nella circostanza veniva punito, solo per questi fatti, con la pena di 9 anni e mesi 11.

Nel tempo Cela Gezim si era trasferito in Turchia, Inghilterra, Albania e Kosovo. In Albania, dove è noto con lo pseudonimo di “Barone della droga” e dove deve scontare 10 anni per traffico di stupefacenti, è considerato tuttora uno dei maggiori trafficanti di sostanze stupefacenti, con contatti in Europa e Sud America.

Nella mattinata dell’8 dicembre 2023, l’intervento della polizia kosovara, in contatto con il Servizio cooperazione internazionale italiano e l’omologo albanese, ha permesso di effettuare l’arresto. E l’8 marzo l’uomo è stato estradato in Albania da dove, dopo aver scontato la pena prevista da quel Paese, sarà verosimilmente consegnato alle Autorità italiane.