Google chiude la sua app per ascoltare podcast
Oltre 500 milioni di utenti l’hanno scaricata da quel lontano 18 giugno del 2018, quando fu messa a disposizione degli utenti sul Play Store. Ottime recensioni e un utilizzo costante e quotidiano da parte di moltissime persone. Tutti dati positivi che, però, non hanno salvato il destino dell’app Google Podcast che da oggi – martedì 2 aprile 2024 – chiude ufficialmente i battenti. Secondo i piani del colosso di Mountain View, infatti, è meglio continuare a spostare il traffico su YouTube Music che proprio in queste ore ha implementato la migrazione dei podcast all’interno della sua piattaforma.
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Non è un abbandono al mondo dei podcast, visto l’enorme successo di questo formato audio “on demand” in tutto il mondo. Si tratta, più che altro, di una decisione strategica per veicolare il traffico su un’altra piattaforma. Una che può garantire maggiore versatilità e che offre all’utente la possibilità di spaziare tra più categorie: non solo podcast, ma anche musica e altre tipologie di contenuti audio-video. Insomma, una “furbata” per portare i fruitori di questo format su un’app già consolidata e più redditizia. Per Google.
Google Podcast chiude, tutto finisce su YouTube Music
La migrazione partirà oggi, 2 aprile 2024, negli Stati Uniti. Poi, passo dopo passo, la chiusura dell’applicazione sarà estesa anche al resto del mondo. La motivazione ufficiale dietro questa decisione non è nota, così come appare piuttosto controversa la comparsa e la successiva scomparsa delle FAQ sulla migrazione dei contenuti da Google Podcast a YouTube Music. Sta di fatto che l’azienda di Mountain View ha deciso di proseguire su quella linea già tracciata nel settembre dello scorso anno, con un breve messaggio che compare – a mo’ di pop-up – all’accesso:
«Dopo il 2 aprile 2024, non potrai più ascoltare i podcast su Google Podcast. Potrai però ottenere podcast, musica e molto altro usando YouTube Music come un’alternativa».
Anche se non viene esplicitato, il motivo dietro questa scelta appare piuttosto evidente. Sull’app dedicata esclusivamente ai podcast, gli utenti effettuavano l’accesso solo per ascoltare una o più registrazioni. L’app YouTube Music, invece, permettere di passare dai podcast on demand ad altre tipologie di contenuti. Insomma, una vetrina molto più redditizia per il colosso Big Tech.
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