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Апрель
2024

Stasera la finale di Coppa Italia di Serie C, il Padova di Torrente a Catania per vincere

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Stasera la finale di Coppa Italia di Serie C, il Padova di Torrente a Catania per vincere

foto da Quotidiani locali

La resa dei conti è arrivata e metterà in palio il primo trofeo della stagione. Martedì 2 aprile allo stadio Massimino andrà in scena la finale di ritorno di Coppa Italia di Serie C tra Catania e Padova.

Si riparte dal 2-1 per i biancoscudati maturato nella gara d’andata, dopo due settimane dense di tensioni e polemiche.

La clamorosa invasione di campo di una sessantina di ultras siciliani, che all’intervallo della sfida dell’Euganeo hanno assaltato la tribuna di casa, ha indotto il giudice sportivo a decretare la disputa della gara di ritorno a porte chiuse. Si giocherà in un’atmosfera atipica per una finale e anche la decisione della Lega Pro di invitare sugli spalti 1.500 bambini del settore giovanile del Catania e delle società gemellate ha suscitato le proteste dei tifosi biancoscudati e la reazione infastidita della società di viale Rocco.

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Sul campo, la gara d’andata aveva evidenziato per almeno un’ora la netta superiorità da parte del Padova, che tuttavia nella seconda parte della ripresa (probabilmente anche a causa del clima che si era creato allo stadio dopo gli scontri dell’intervallo) aveva tirato i remi in barca, favorendo il ritorno del Catania. Il 2-1 lascia il verdetto in bilico, anche se i biancoscudati stasera possono giocare con il vantaggio di due risultati su tre a disposizione, mentre se il Catania dovesse vincere con un gol di scarto si disputerebbero i supplementari ed eventualmente i calci di rigore.

«Ma noi non dobbiamo fare calcoli, puntiamo a vincere per alzare il trofeo», la carica di mister Vincenzo Torrente prima della partenza per la Sicilia. «Anche la scorsa stagione ai playoff ci saremmo potuti qualificare con un pareggio e poi abbiamo visto come è andata a finire. Ci teniamo molto a vincere la Coppa. Un trionfo ci può portare grandi benefici in termini di autostima e fiducia per il prosieguo della stagione. E poi un trofeo rimane per sempre nella storia».

Dal punto di vista tattico, la mossa che mise in crisi il Catania nella sfida d’andata fu il passaggio del Padova al 4-2-3-1 con Radrezza trequartista. Un modulo che potrebbe essere utilizzato anche stasera, sebbene il tecnico nasconda le carte.

«Come ho ripetuto spesso, posso contare su due sistemi di gioco e sceglierò di volta in volta quello più adatto. Sono contento perché ho quasi tutta la rosa a disposizione, a parte lo squalificato Kirwan. Ha recuperato anche Dezi, che verrà in panchina. All’andata abbiamo fatto bene, ma siamo calati troppo nella ripresa. E così è bastato un episodio per rimettere il Catania in partita. In una finale non ce lo possiamo più permettere, specie contro una formazione d’esperienza come il Catania. Dobbiamo stare attenti e concentrati fino all’ultimo e non farci condizionare dall’andamento in campionato. I nostri avversari sono reduci da un periodo negativo, ma la Coppa Italia è un altro discorso e sono sicuro che scenderanno in campo con grandi motivazioni».

Quanto inciderà giocare a porte chiuse? «Per noi è un dispiacere ed è una sconfitta per il calcio. Uno stadio pieno ci avrebbe regalato grande carica ed emozioni».