Zucchero all’attacco: “Il Festival di Sanremo ha veramente straccato i maroni, lo trovo allucinante. Se ci andrei? Ma a far cosa?”

Zucchero Fornaciari torna a far parlare di sé con una stoccata al rock di oggi, definito “annacquato e politically correct” ma anche al Festival di Sanremo, che non esita ad etichettare come “allucinante”. Il bluesman emiliano ha espresso la sua opinione sulla musica moderna senza mezzi termini, criticando la mancanza di ribellione e di artisti che prendono posizioni forti. L’occasione è arrivata dopo il debutto alla Royal Albert Hall di Londra, dove il cantautore ha dato ufficialmente il via al suo tour internazionale ‘Overdose d’amore world wild tour’.

“Non c’è più la ribellione che prima passava per il rock”, ha detto Zucchero. “Forse oggi è stata sostituita da quella di qualche giovane rapper o trapper, che la esprime con un linguaggio diverso”. E tra i nomi che apprezza, cita Salmo, Marrakesh e Blanco. Quindi la stoccata al Festival di Sanremo: “L’ho visto a pezzettini… ma veramente ha straccato i maroni!”, ha ironizzato. “Se ci andrei? Ma a far cosa? È l’unico Paese al mondo dove c’è ancora la gara come i cavalli da soma, c’è ancora chi vince e chi perde su delle canzoni. Io lo trovo allucinante, ma piace al popolo. Siamo rimasti ai tempi degli antichi romani”.

Parlando di politica, Zucchero ha detto che non tornerebbe in Russia, dove si era esibito in passato, neanche se fosse invitato. “Non ci siamo mai più andati, e anche se fossi invitato ora non ci andrei”, ha detto il musicista. “Ma lì si apre un discorso enorme, perché ora non andrei neanche da Netanyahu, e neanche da Trump. Il cerchio si restringe”.

Infine, l’artista ha espresso la sua opinione sui protocolli per i testi violenti nella musica dei giovani rapper: “Non credo che uno come Guccini o De André o De Gregori sottoscriverebbe una roba del genere, e non lo sottoscriverei nemmeno io. C’è qualcuno che a parole fra i politici è meno violento di uno che scrive testi?”, si è chiesto Zucchero. “Solamente il fatto di vederli in televisione è già una violenza terribile”.

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