L’assessore: «Tagli? Da Regione Lombardia più soldi alle famiglie mantovane con disabili»
«Rimodulazione, non tagli». E, comunque, «più fondi a disposizione» per i disabili grazie ad alcuni correttivi introdotti alla delibera del dicembre scorso che aveva sollevato proteste a non finire.
L’assessore regionale alla famiglia, solidarietà sociale e disabilità, Elena Lucchini, tranquillizza i familiari che assistono disabili e sono destinatari dei fondi per la non autosufficienza.
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Lo fa da Palazzo di Bagno, sede della Provincia di Mantova, dove è stata ricevuta dal vicepresidente Gazzani, prima tappa del suo tour nel Mantovano che l’ha portata a visitare l’associazione Le farfalle di Poggio Rusco, la Rsa di Ostiglia e il centro diurno il Gioco di Pontemerlano, accompagnata dalla consigliera regionale Alessandra Cappellari e dall’inviato di Ats, Speciale.
Niente tagli
«Nel 2023 il fondo per la disabilità destinato alla misura B1 era di 10 milioni di euro, quest’anno è stato portato a 17,5 milioni» riferisce. Quello che non piace alle famiglie, che hanno confermato per il 16 aprile una manifestazione di protesta a Milano davanti alla sede del consiglio regionale, è la riduzione da 200 a 350 euro mensili del contributo che ricevono per l’assistenza a domicilio del disabile grave.
«Abbiamo applicato per primi una norma nazionale – sostiene l’assessore leghista – che risale al 2022, introdotta dall’allora ministro Orlando, e che prevede l’obbligo di erogare il 15% del contributo sotto forma di servizi per implementare quelli del territorio. Se non l’avessimo applicata, non avremmo potuto erogare, quest’anno, i contributi».
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Ci si è resi conto, però, che qualcosa non andava, «tant’è – aggiunge Lucchini – che otto giorni prima che si scatenasse la bagarre mediatica contro di me, avevo chiesto al ministro Calderone una proroga e la possibilità di cambiare alcuni criteri. Richiesta appoggiata anche dalla conferenza delle regioni». La proroga non è arrivata, ma la revisione dei criteri sì.
«C’è stata la volontà politica del ministro e della Regione di procedere. A fronte di questa interlocuzione siamo riusciti a ridurre quello che prevedeva la norma nazionale. Rivedendo i criteri abbiamo ottenuto che la riduzione per le famiglie sia di 65 euro al mese e solo per alcune di loro; per quelle che hanno bisogni complessi come Sla, sclerosi multipla e stato vegetativo nulla è cambiato. Questo è stato riconosciuto anche dalle associazioni quando ci siamo trovati a porte chiuse».
«Contemporaneamente, andiamo a implementare i servizi – Lucchini – in alcuni ambiti territoriali abbiamo visto che si risponde bene ai bisogni delle famiglie, in altri no. L’obiettivo è correre per capire dove mancano i servizi. Inoltre, abbiamo inserito nel budget oltre 4 milioni del fondo caregiver che ci consentiranno di riconoscere a fine anno, 85 euro al mese da giugno a dicembre, ma dietro rendicontazione».
Mozione di sfiducia
Le opposizioni, però, in consiglio regionale vanno all’attacco tanto che M5S ha annunciato una mozione di sfiducia contro l’assessore: «Fanno il loro mestiere, io cerco di lavorare per i più fragili» risponde. Secondo i partiti di minoranza e le associazioni si potrebbe tornare alla situazione precedente prendendo 10 milioni dalla sanità: «Questo è impossibile – replica Lucchini – Non sanno che le risorse del fondo sanitario regionale sono collegate ai livelli essenziali di assistenza e possono essere dati alle famiglie sotto forma di servizi e non di contributi economici».