ATP Miami, Marozsan: “Zverev mi ha detto che se continuo così entro due anni sarò in top ten”-
Dopo la sconfitta con Alexander Zverev nei quarti del Miami Open presented by Itaù, Fabian Marozsan risponde alle domande dei giornalisti non nascondendo le proprie ambizioni di crescita e di miglioramento della classifica, che lo vedrà al proprio best da lunedì prossimo. Un po’ di malinconia per la sconfitta ma anche e soprattutto la consapevolezza di vivere un gran presente.
“Le condizioni ambientali in campo non erano ideali” – esordisce – “era piuttosto ventoso oggi; ho cercato di fare il mio gioco ma lui ha servito benissimo, non mi ha concesso troppa libertà e non ha mai smarrito il rovescio. Ora sono un po’ triste avendo perso da pochi minuti, ma se guardo ai traguardi raggiunti negli ultimi due tornei (anche gli ottavi di finale a Indian Wells contro Alcaraz), non posso che essere felice. In fondo ho perso da due top 10”.
Lui stesso riconosce di non essere stato veloce come al solito e gli ricordano che ha pur sempre disputato cinque match in otto giorni. Ma lui non cerca scuse: “è vero, ho giocato tanto e al mattino ci si può accorgere di essere un tantino più lenti, ma in effetti non c’è nulla di strano. Giocare cinque match in otto giorni è normale per un tennista”.
La domanda su dove vuole arrivare non può mancare: “quali sono le tue ambizioni? Di cosa hai fame?”. “L’obbiettivo ora” – risponde sicuro – “è avvicinare ulteriormente la top 30 ed entrarci (sarà intorno alla posizione numero 38 da lunedì); voglio poter affrontare presto altri grandi match. Adesso mi preparo per la stagione sulla terra, superficie sulla quale amo giocare. Sarò probabilmente a Montecarlo; voglio spingermi più avanti ancora anche se non sarà facile. Scalare dieci posizioni a questi livelli non significa conquistare robetta come cinquanta punti”.
Fabian riprende l’augurio fattogli a fine gare da Zverev. “Sacha” – riferisce – “mi ha fatto i complimenti per lo splendido torneo che ho giocato e mi ha detto che se continuo su questi livelli potrò entrare nella top ten entro un paio d’anni. Sono ancora nel primo anno di circuito ma ci credo”.
L’ungherese ripensa alla storia del suo torneo e individua alcuni momenti magici che lo rendono particolarmente fiero di sé: “certamente il primo e il terzo set contro De Minaur; superare un giocatore tra i primi dieci del mondo è un grande risultato, ma anche il match vinto contro Popyrin è stato di ottimo livello. Venivo dall’aver battuto Holger Rune e non è mai semplice ricaricarsi dopo una bella impresa. Ci sono riuscito ed è stato bellissimo”.