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Март
2024

San Marco, dagli scavi archeologici spuntano i plinti dell’antico mercato della Piazza e una moneta medievale

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Piazza San Marco si conferma un pozzo di sorprese. E di storia. Basta infatti grattare sotto la superficie dei masegni, da mesi al centro di un lungo intervento di restauro, per trovare reperti e testimonianze della Venezia che fu. Una moneta altomedievale e i plinti dove venivano inseriti i pali in legno per l’antico mercato in area marciana sono gli ultimi reperti scovati in mezzo a fango e argilla dagli archeologi della Soprintendenza. Coordinati dalla direttrice scientifica Sara Bini, in questi giorni infatti gli esperti sono alle prese con il secondo cantiere davanti al Caffè Quadri alle Procuratie Vecchie - il primo risale allo scorso febbraio - che ha permesso di intercettare una serie di murature e livelli pavimentali attribuibili secondo gli archeologi della Soprintendenza all’antica chiesa di San Geminiano.

I precedenti

Scavi simili, a fine ’800, erano stati condotti da Federico Berchet e Giacomo Boni, i quali avevano intercettato alcune murature in questo punto della Piazza senza però riuscire ad inquadrarle da un punto di vista storico. Piazza San Marco infatti non è sempre stata così come la vediamo oggi. Era molto diversa e ora non è facile immaginarla con canali che la attraversavano e con chiese che la caratterizzavano. Nel punto più stretto della Piazza, all’altezza delle Procuratie Vecchie, un tempo si ergeva la chiesa di San Geminiano, demolita al tempo di Napoleone per far posto alla cosiddetta Ala Napoleonica.

La videointervista:

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Nel primo approfondimento archeologico, realizzato davanti al Caffè Lavena, era stata trovata una sepoltura al cui interno erano state rinvenute le ossa di ben sette persone (tra cui quelle di un bambino). Una seconda sepoltura, stavolta singola, è stata trovata in questo secondo scavo, realizzato nel periodo di tempo necessario ai tecnici incaricati dal Comune per restaurare i masegni della Piazza e ricollocarli al loro posto.

«Sulle ossa ritrovate sarà applicato il metodo del carbonio 14 per cercare di avere una datazione precisa», assicura l’archeologa Sara Bini. Grazie ai nuovi ritrovamenti, assicurano dalla Soprintendenza, sarà ora più facile «comprendere non solo l’evoluzione ma anche la nascita della Piazza più famosa del mondo e la Venezia dei primi secoli». Tempi comunque stretti per gli accertamenti di carattere archeologico: i grandi eventi attesi in Piazza incombono. A cominciare dalla messa che sarà celebrata da Papa Francesco in persona, il 28 aprile. A seguire, San Marco sarà teatro di importanti concerti.

«Nell’arco di questa settimana chiuderemo quest’area», conferma la direttrice scientifica della Soprintendenza, «poi i cantieri per il rifacimento dei masegni si sposteranno in Piazzetta San Marco». Il sottosuolo della Piazza, comunque, potrebbe fornire nuove sorprese. Novità si avranno quando sarà interessato il tratto compreso tra i due piloni fronte Basilica (non prima della prossima primavera): qui infatti passava il rio Batario, interrato nell’undicesimo secolo.