Gesto della pistola a Meloni, ridicola punizione: un giorno di sospensione e un libro da leggere
La montagna ha partorito un topolino. Il Consiglio di classe del Liceo Scientifico Righi ha dato un giorno di sospensione e un libro da leggere come punizione allo studente che martedì 19 marzo ha mimato con le dita il gesto della pistola contro la premier Giorgia Meloni. Era accaduto durante la visita della scolaresca in Senato e il ragazzo addirittura precisò di non avere «aver ripetuto un atto tipico che fu di Autonomia operaia», ribadendo la distanza politica dalla maggioranza di governo. «Manderò una lettera di scuse, ma con saluti antifascisti», aveva detto al Corriere. E ora arriva la sanzione «soft», di un giorno, e un libro da leggere. E pensare che si era ventilato di una sospensione fino a 14 giorni. Diciamo che tra i due estremi, la soluzione trovata fa un po’ ridere.
Il gesto della pistola a Meloni: punizione soft allo studente
Il giorno del gesto, subito scoppiò il caso. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prima di aprire la discussione generale sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio Ue, era tornato sull’episodio parlando di «atto da condannare». Poi aveva letto pubblicamene le scuse della scuola. Il liceo, in quelle ore, fu preso di mira, con mail di minacce e accuse sulle modalità educative. La preside Cinzia Giacomobono si era detta «dispiaciuta, ma una punizione è necessaria». Se leggere un libro stando a casa è una punizione…
La sospensione e il libro da leggere: questo il provvedimento
Sono intervenuti l’alunno e gli altri studenti del collettivo Ludus, di cui il ragazzo fa parte, riporta il Corriere della Sera. Ancora non sanno di che libro si tratta. «Probabilmente una lettura su quella fase storica». Quanto alla sospensione, alla fine il consiglio non ha optato per una punizione significativa. Ricordiamo che il provvedimento più duro inizialmente ipotizzate erano 14 giorni di allontanamento da scuola. Lo studente che ha fatto la bravata al Senato ha ora 10 giorni per proporre ricorso contro il provvedimento se lo riterrà troppo doloroso.
La reazione degli studenti
Altri studenti del collettivo del liceo Righi si indignano comunque. Non hanno gradito la missiva che la preside inviò: «A seguito della lettera inviata dalla preside alla comunità scolastica, riguardo agli avvenimenti svoltisi al Senato, come collettivo politico del Righi ci teniamo ad esprimere la nostra opinione in merito. A partire dalle parole della Dirigente – scrivono gli studenti in un comunicato politico accompagnato dall’hashtag freepalestine -. Non associamo il nostro collettivo al gesto di un singolo. Che rimane, al di là del significato condivisibile o meno, una libera espressione di dissenso. Nonostante ciò, sentiamo il bisogno di rispondere alla lettera della nostra preside. È innanzitutto impossibile non notare il doppio standard di reazione e posizione da parte della nostra scuola. Non c’è stata esitazione nello schierarsi contro un gesto di dissenso, etichettato come violento. Eppure non ci si è preoccupati di rimanere in silenzio nei confronti di innumerevoli altre violenze che accadono sotto i nostri occhi”.
I collettivi attaccano frontalmente la preside
E parte una ridda di recriminazioni: «Volevamo ricordare – continua il comunicato del collettivo – che è sempre lo stesso democratico liceo Righi che, in silenzio, senza fare scalpore, ha tolto a noi student3 la libertà di informazione, precludendoci una conferenza sul conflitto israelo-palestinese, seppur approvata in Consiglio di Istituto. È interessante osservare come, nonostante si professi un profondo rispetto per le istituzioni, si siano manifestati atteggiamenti o comportamenti che sembrano contraddirlo. Ci viene infatti ancora negato lo svolgimento della conferenza approvata ormai da tre mesi dal consiglio di istituto e dalla preside stessa (le istituzioni scolastiche che dovrebbero essere rispettate). Questo è il nostro liceo, che, citando le parole della preside, ha sempre favorito “il pensiero critico e il pluralismo delle idee”. E allora preside, grazie per il prezioso insegnamento sui valori della democrazia»…Una nota delirante.
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