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Март
2024

Agordo, lavoratori in nero e norme di sicurezza violate: chiuso cantiere

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Gravi violazioni alle norme di sicurezza e impiego di personale “in nero” durante i lavori per la demolizione dell’edificio di viale Sommariva ad Agordo, a fianco del municipio, hanno portato nei giorni scorsi alla chiusura immediata del cantiere da parte dello Spisal e della guardia di finanza.

Quello avvenuto nel cuore di Agordo è l’episodio più eclatante della campagna di controlli per la sicurezza sul lavoro portata avanti dalle fiamme gialle del comando provinciale della Finanza di Belluno, con particolare riguardo al lavoro sommerso e ai possibili fenomeni di impiego di manodopera clandestina.

Controlli che, dal primo gennaio ad oggi, hanno permesso alle fiamme gialle bellunesi di scoprire complessivamente, sette lavoratori “in nero” e uno irregolare, contestando, in taluni casi, gravi violazioni.

In particolare, nell’Agordino, durante un controllo operato in una struttura alberghiera sono stati scoperti due lavoratori “in nero”, illecitamente impiegati, quali cuoco/barista e cameriera. Non era stata fatta la comunicazione preventiva di avvio del rapporto di lavoro in assenza della preventiva comunicazione di assunzione da parte del datore di lavoro privato e non era stato firmato nessun contratto di lavoro.

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È scattata così la proposta all’Ispettorato territoriale del lavoro di Belluno per l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, nonché la denuncia a piede libero del titolare della struttura per l’impiego di stranieri privi del permesso di soggiorno.

Nel Bellunese, invece, l’attività di natura fiscale svolta nei confronti di una società di capitali del settore manifatturiero ha permesso di rilevare l’illecito distacco di un dipendente presso un’altra società collegata. Per la violazione contestata, il “distaccante” e il “distaccatario” hanno già corrisposto una sanzione amministrativa complessiva di oltre 3.300 euro.

Nel medesimo contesto geografico, durante interventi svolti nei confronti di esercizi commerciali nel settore della ristorazione, sono stati complessivamente scoperti tre lavoratori in nero, di cui due scoperti nell’ambito di un controllo congiunto con l’Ispettorato territoriale del lavoro. In entrambi i casi, è scattata la proposta di adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Ben più grave, sottolineano le fiamme gialle, quanto scoperto nel centro cittadino di Agordo. Il blitz della Finanza nel cantiere avviato per i lavori di ristrutturazione dell’edificio privato di viale Sommariva, dove è prevista la demolizione e la ricostruzione del fabbricato ad uso abitativo, è avvenuto il 5 marzo.

I finanzieri si sono presentati al cantiere assieme ai tecnici dello Spisal dell’Ulss 1 Dolomiti, contestando violazioni a varie norme di sicurezza, gravi e plurime condotte omissive a carico di molteplici datori di lavoro e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori. Sono partite così le segnalazioni all’autorità giudiziaria nei loro confronti. Due lavoratori, inoltre, risultavano “in nero”.

Vista la gravità della situazione, al termine del controllo è scattata la chiusura immediata del cantiere. Il Comune di Agordo, nel frattempo, ha emesso un’ordinanza per prorogare le modifiche alla viabilità attorno al cantiere, visto che i tempi dei lavori si allungheranno.

«Più aumenta l’illegalità nel mondo del lavoro più diminuisce la sicurezza. E questo, va sottolineato in grassetto, sappiamo che si traduce inevitabilmente in infortuni e morti sul lavoro che la Uil Veneto condanna senza se e senza ma», è il commento a caldo di Roberto Toigo (segretario generale della Uil Veneto) e Sonia Bridda (coordinatrice della Uil Veneto-Belluno). «Oggi anche nel Bellunese, grazie al prezioso impegno della guardia di finanza, sono stati scoperti lavoratori in nero e qualcuno anche senza permesso di soggiorno. Si tratta di una scoperta che ci disorienta e ci fa arrabbiare perché ci fa comprendere come sia difficile tenere saldi e ravvivare l’alleanza, il confronto e la condivisione tra le istituzioni, le organizzazioni sindacali e datoriali e gli stessi lavoratori e lavoratrici. Dobbiamo ciascuno fare la propria parte promuovendo la legalità, la sicurezza e la formazione, che rimangono i capisaldi per un mondo del lavoro più giusto per tutti».