Puppo convinto da Nardi: “Deve solo abituarsi a questo livello, il tennis ce l’ha”
A TennisMania Speciale Indian Wells, appuntamento quotidiano condotto da Dario Puppo sul canale YouTube di OA Sport, il giornalista di Eurosport ha commentato le sconfitte di Luca Nardi in singolare e di Simone Bolelli ed Andrea Vavassori in doppio, presentando poi il match di Jannik Sinner nei quarti di finale contro il ceco Jiri Lehecka.
Sull’esito del match di Luca Nardi contro Tommy Paul: “La sconfitta di Nardi, come io avevo anche suggerito e ipotizzato, non mi aspettavo ci sarebbe stato un match nettamente vinto da Paul, anche se poi lo ha vinto bene ed è l’ultimo americano rimasto in tabellone ad Indian Wells, e secondo me questa cosa poi può in qualche modo suggerire quello che potrebbe essere, eventualmente, non voglio andare troppo avanti, il programma delle semifinali. Vediamo quello che succede, anche se credo che Paul non non l’avrà facile con Ruud. Nella partita si è vista l’emozione, o comunque la difficoltà nel gestire l’approccio, e ci mancherebbe, quello che intendo dire è che comunque sia poteva giocare meglio. Avrà sicuramente la possibilità di farlo in futuro, ci sono dei margini. Io quello che ho notato, ho capito che la poteva lottare la partita o la potrà lottare in futuro, forse è meglio dire così, sono stati due turni di servizio in risposta, attaccati, sia nel primo che nel secondo set, in cui Nardi si è trovato o a palla break o 0-30 o 15-30. Lì ha avuto anche le chance, non è stato sempre solo merito di Paul di girare un po’ il game, che soprattutto nel secondo set lo ha visto giocare in maniera più tranquilla. Nel primo comunque c’è stato match fino al 4-4“.
Il cambiamento della routine di Nardi ha influito sul match contro Paul: “È vero che fin da subito Nardi ha concesso un paio di palle break nel primo game, ma io dico ci sta, ha avuto anche dalla vittoria su Djokovic a quel match, comunque tutta una serie di cose, visto che è stato intervistato anche da Tennis Tv, ci sono state altre attenzioni chiaramente per lui, sono arrivati tantissimi messaggi al cellulare, che ovviamente gli hanno preso del tempo perché ci sta, è una vittoria particolare, contro il numero 1 del mondo e io per questo non la chiamerei prova del 9 quella di Paul, perché la prova del 9 la fai con un’atmosfera un po’ diversa. Intanto magari non hai vent’anni, forse hai qualche anno in più. Rino Tommasi magari la chiamerebbe o la avrebbe chiamata in un altro modo forse questa situazione, non lo so. Non voglio ovviamente mettermi nelle veci del grande Rino, ma io trovo che sia tutto abbastanza normale. Ha dimostrato in certi momenti di avere il gioco comunque, come abbiamo capito con Djokovic, per poter stare lì, deve solo abituarsi“.
Sulla sconfitta in semifinale di doppio di Bolelli e Vavassori: “Per quanto riguarda il doppio, invece, di Bolelli e Vavassori, se la sono giocata comunque, peccato, perché hanno perso il secondo set al tiebreak, dopo che erano stati sotto di un break nel primo set, hanno recuperato, hanno vinto quel parziale e hanno avuto anche un match point. Però comunque nel doppio se non si mette la prima o comunque se dall’altra parte gestiscono bene lo scambio, non si può parlare di match point sprecato. In tutti e due i tiebreak, quello del secondo set e il match tiebreak, il super tiebreak del terzo parziale, hanno dovuto un po’ rincorrere i loro avversari, che questa volta li hanno battuti, Granollers e Zeballos, che avevano perso in questa stagione i due precedenti. Il pensiero che mi è venuto, ad un certo punto, perché ci sono state alcune risposte, alcune giocate di rovescio di entrambi a una mano, è che la cosa spettacolare di questo doppio è che tutti e due giocano il rovescio ad una mano, è qualcosa di rarissimo, quindi questa cosa poi mi ha un po’ fissato il pensiero nel seguire la partita in quel modo“.
Sul match contro Lehecka e sulla striscia vincente di Sinner: “Come al solito, quando poi c’è un momento così buono, si ha anche troppa, secondo me, forse paura, in generale negli appassionati, di quello che può succedere: se perde non è un dramma. Comunque io dico che vince, ieri l’ho detto per, come dire, fare da contraltare, sono abbastanza convinto che possa avere la meglio. Tra l’altro ho visto che si fa riferimento a quel precedente del 2019, dove in quel torneo, se non ricordo male, poi Ostrava era prima di Roma e Sinner perse in finale e doveva correre per andare a Roma a fare le prequalificazioni. Non so dire se in 2 o 3 set: secondo me, se Jannik vince il primo, finisce in due, viceversa può portarla al terzo. È abbastanza banale questa cosa, però anch’io sono abbastanza convinto che vinca Sinner. Ripeto, se poi perdesse non sarebbe un dramma“.