QUESTIONI TATTICHE – Tensione alta al “Massimino”. Avanti con il coraggio di rischiare
Il Catania, nel giro di pochi giorni, non poteva modificare radicalmente la propria essenza. E’ cambiata invece la guida tecnica e, contro il Potenza, si è visto uno schieramento tattico basato sul 4-3-3. L’approccio della squadra con questo appuntamento non è stato quello giusto: tanta paura, molti errori tecnici individuali e di gruppo hanno complicato le cose a Zeoli, soprattutto nel primo tempo. Meglio nella ripresa. Dal punto di vista tattico si è intravisto il tentativo di fare cose semplici, in scioltezza.
Ma la tensione al Massimino è alta in questo periodo, come alta è la posta in gioco. Per questo motivo anche la giocata più facile diventa complicata da mettere in pratica. L’importanza di poter disporre di due esterni difensivi all’altezza della situazione in questo momento diventa ancora più evidente, così come in mezzo al campo bisogna metterci gamba e compattezza di reparto, cercando il più possibile di accompagnare un reparto d’attacco che è la vera spada di Damocle del gruppo.
Pochi tiri e spesso sbagliati anche a distanza ravvicinata, poca coralità e tanta confusione. Soliti canovacci tattici insomma, cambiano i numeri ma la sostanza, inevitabilmente, resta la stessa. Più che gli schermi, ormai, serve il coraggio di rischiare la giocata per dimostrare qualcosa ad una piazza delusa e depressa.
Non ricadono certamente su Zeoli le responsabilità su come andrà il resto della stagione: gli capita tra le mani una squadra non costruita da lui, non allenata per tutto l’arco della stagione, seppur col vantaggio di conoscere tutti. “Zorro” dovrà traghettare il Catania fino al termine della stagione, cercando di chiuderla nel modo migliore, sognando qualcosa che ad oggi è impensabile.
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