Monaco estasiato da Nardi: “Ha un potenziale anche più alto di Sinner. Da U16 batteva Alcaraz e Rune”
Nella puntata odierna di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospite Guido Monaco (commentatore tecnico di Eurosport), la copertina è stata ovviamente tutta per la clamorosa vittoria del lucky loser azzurro Luca Nardi sul numero 1 al mondo Novak Djokovic ai sedicesimi di finale del Masters 1000 di Indian Wells.
“Luca Nardi dovrebbe prendere il tabellone di questo torneo allineato agli ottavi e leggere dal basso verso l’alto: Alcaraz, Maroszan, De Minaur, Zverev, Sinner, Shelton, Tsitsipas, Lehecka, Rune, Fritz, Dimitrov, Medvedev, Monfils, Ruud, Paul, Nardi. Deve capire che sì, è successo un mezzo miracolo e c’è stata della fortuna, perché è stato ripescato, ma è altrettanto vero che tutti quelli che si occupano di tennis in Italia (e anche alcuni addetti ai lavori internazionali) sapevano che gioca da dio a tennis. Nei tornei U14 e U16 guardava negli occhi Rune e Alcaraz“, dichiara Monaco.
Sulla partita: “Contro Djokovic gli davo 1% di possibilità perché il serbo, pur essendo a corto di partite, teneva molto a quest’appuntamento. Non andava a Indian Wells da cinque anni e voleva guadagnare punti in classifica. Ma che Djokovic è stato? Un Nole con dei problemi tennistici e probabilmente di salute nel primo set, che però poi ha venduto cara la pelle. Se prendiamo la sua sconfitta con Sonego a Vienna, chiaramente quello era un Djokovic sottotono a fine stagione come dice il punteggio di 6-2 6-1. Non ho mai visto giocare così male il serbo come contro Musetti a Montecarlo, senza togliere niente al toscano. Giocò veramente male, sbagliava al terzo scambio e aveva problemi al gomito. Sinner è un’altra cosa perché lo ha battuto al meglio, quindi i successi di Jannik hanno un peso specifico straordinario“.
“Quello di stanotte non era un Djokovic così malmesso, come poteva essere in altre situazioni contro italiani, ricordando anche la famosa vittoria di Cecchinato al Roland Garros nel 2018. Qui stiamo parlando di un ragazzo di 20 anni per certi versi ancora immaturo e che si deve fare, contro un Nole che non ha trovato la miglior condizione ma è comunque Djokovic. Per la prima volta ti ritrovi in questi palcoscenici con un match serale pieno di gente e tieni il campo in quella maniera, portando a casa anche la partita e giocando un tennis meraviglioso“, prosegue il commentatore tecnico di Eurosport.
Sugli obiettivi ed il possibile potenziale del pesarese classe 2003: “Nardi gioca un tennis meraviglioso e adesso si deve convincere che deve stare almeno nei primi 50 per quest’anno. A livello tennistico forse ha il potenziale più alto in Italia, e ci metto dentro anche Sinner. È sempre stato un giocatore speciale, da junior e anche nei primi due anni di professionismo perché in mezzo a dei buchi di sceneggiatura ha comunque vinto 5 Challenger, si è qualificato due volte nei 500 e ha giocato alla pari con Tsitsipas (Astana 2022, ndr), poi l’altro giorno ha battuto Zhang che è uno dei tennisti più in forma tra quelli non top. Le punte erano molto alte, il problema è stata la troppa discontinuità come spesso c’è anche all’interno dello stesso match, ma la qualità tennistica non è in discussione. Poi non ha un brutto fisico, è piazzato. Ha tutto, con tanti margini di miglioramento“.
“Lui è veramente un ragazzo molto tranquillo e carino. A volte dava la sensazione di essere forse un po’ troppo buono, molto rilassato, ancora un po’ un mammone. Infatti anche le sue scelte professionali di farsi seguire fino a poco tempo fa dal maestro di Pesaro e non avere apparentemente uno staff di primissimo livello per una speranza del genere. Voleva restare vicino a casa. Ha avuto una crescita molto diversa, ma adesso Rune se guarda il tabellone dice: ‘Ah, finalmente è arrivato. È arrivato anche questo qua che a volte mi suonava quando avevo 14 anni’. Dai tornei giovanili tanti si sono persi, ma tanti altri non si sono persi. Se riesci ad arrivare al professionismo di alto livello, il fatto di essere stato un vincente da junior è un valore aggiunto. Qua si tratta di vincere partite e di credere di poter stare dentro a un livello. Lui nella sua testa è un potenziale campione. Già la vittoria con Zhang ed una partita eventualmente dignitosa con Djokovic poteva permettergli di fare quello scatto definitivo. Quando vedi quelli che battevi a 14, 15 e 16 anni che sono n.3, n.5, n.2 del mondo, per forza ci credi anche di più rispetto ad uno che viene dal nulla o che ha avuto una carriera junior non eccezionale. Riporto una mia esperienza: nel 2015 vado a Tirrenia per fare un tirocinio di una settimana per maestro nazionale. C’era un raduno di U12, c’erano tutti i ragazzini e le ragazzine più bravi della classe 2003. Tra questi c’era anche Nardi. Aveva 12 anni e aveva già un bel fisico, sapeva fare tutto. Era straordinario, giocava il back, cambiava ritmo con questa sua flemma ed un modo molto morbidone di giocare, però era un fenomeno. Raramente ho visto giocare così a 12 anni“, aggiunge Monaco.
VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA
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