Udine, si getta nei rovi per sfuggire agli agenti che lo inseguono: arrestato
UDINE. Momenti di concitazione domenica 10 marzo, poco dopo le 10, a Udine, in piazzale Rita Levi Montalcini nei pressi del centro commerciale e di un noto fast food, allorquando una Volante della Questura ha identificato una persona, sprovvista di documenti, il quale aveva declinato delle generalità che però agli agenti erano apparse poco credibili.
L’uomo, di circa 30 anni, appariva sereno e mentre apparentemente ha accettato le richieste dei poliziotti di trasferirsi in Questura per essere meglio identificato, all’improvviso, con uno scatto fulmineo, si è dato alla fuga a piedi costringendo gli agenti ad un immediato inseguimento, raggiunti poi da altri equipaggi.
Il fuggitivo, nel tentativo di sottrarsi ai poliziotti, è entrato in un’area campestre dissestata, gettandosi a capofitto all’interno della vegetazione composta da rovi spinosi, tanto folta da risultare impenetrabile.
Grazie all’intervento delle altre Volanti, l’area è stata circondata e il trentenne, visibilmente graffiato in viso e sul corpo, è stato bloccato.
Sul posto era stato richiesto l’intervento dei vigili del fuoco che, utilizzando dei “machete”, avevano creato dei varchi e corridoi tra i rovi, permettendo agli agenti una ispezione dell’area per scongiurare la presenza di armi, stupefacenti o oggetti illegali gettati eventualmente dall’uomo, e per cercare di capire il motivo della fuga.
I successivi accertamenti sulla identità del fermato hanno dimostrato che lo stesso aveva dichiarato false generalità, nascondendo quindi il suo vero nome che era quello di un cittadino serbo di 31 anni residente in provincia.
Il motivo della fuga era collegato al fatto che aveva cercato di non farsi riconoscere perchè l’autorità giudiziaria nei suoi confronti aveva emesso due provvedimenti cautelari inerenti il divieto di dimora in città ed il divieto di avvicinamento alla sua ex compagna e alla intera sua famiglia, tutti abitanti in prossimità del luogo in cui è stato intercettato dalla Volante.
Il trentenne è stato arrestato proprio per aver violato il divieto di avvicinamento e per aver fornito false generalità ed associato alla Casa circondariale a disposizione della magistratura.