Ospedale Mamma Bambino di Padova, opera da 160 milioni di euro con 188 posti letto. Ecco come sarà
Non solo un ospedale del bambino, ma un percorso di nascita che può avere inizio addirittura prima del concepimento – con la procreazione medicalmente assistita (Pma) –, accompagnando una donna lungo tutto il viaggio che la porterà ad abbracciare il suo bebè e anche in futuro, laddove necessario, se e quando il piccolo avrà bisogno di cure.
È questo uno dei cardini del ridisegno dell’area ospedaliera di via Giustiniani: nei piani dell’Azienda Ospedale Università, guidata da Giuseppe Dal Ben, l’obiettivo è arrivare ad avere un Ospedale della Mamma e del Bambino che accolga la Pediatria in una sorta di abbraccio con l’effetto di addolcirne i profili e le spigolature.
Il disegno dell’azienda
Con la Pediatria in dirittura d’arrivo, almeno sotto il profilo delle mura, l’Azienda ha messo i ferri in acqua per l’Ospedale della Mamma e del Bambino, che sarà collegato alla Pediatria con una sorta di “cordone ombelicale” «al fine di avere un unico polo con funzioni sanitarie continue».
«Abbiamo mandato in Regione la richiesta per poter procedere con la fattibilità tecnica ed economica» sostiene Giuseppe Dal Ben «poiché questa, che è la fase tre del masterplan, si aggancia sostanzialmente alla fase uno, ovvero la realizzazione della Pediatria, nella costituzione di un polo materno-infantile molto importante con 343 posti letto di cui 188 nell’Ospedale della Mamma e del Bambino. Stiamo parlando di un’opera da 160 milioni di euro, finanziati dalla Regione, che sta muovendo i primi passi nel percorso amministrativo, un’idea progettuale che andrà definita con più precisione con l’avanzare del percorso».
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Attualmente, gli edifici in uso con funzioni sanitarie pediatriche e ostetrico-ginecologiche sono Divisione e Clinica Ostetrica, Patologia Neonatale, Clinica Pediatrica (Calabi) e Oncoematologia Pediatrica. Una volta ultimati i lavori, il servizio verrà riorganizzato sui due nuovi edifici e il resto verrà demolito: in piedi resterà solo l’edifico Calabi.
Malgrado l’Azienda abbia inviato in Regione due ipotesi – l’altra è quella di una struttura costituita da un unico blocco, esteticamente più impattante –, quella preferita dal management di via Giustiniani, oltre che dagli altri attori istituzionali che condividono il percorso, è quella nota come la “numero tre” ovvero una struttura con altezze digradanti fino a un massimo di sei piani, tali da addolcire, come detto, l’effetto della Pediatria, ulteriormente mitigata dall’ipotesi di un ampio terrazzo completamente ricoperto da piante, una sorta di giardino pensile.
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«Si parte da due piani, con sopra uno spazio verde, per arrivare a quattro da una parte e poi sei nel punto più alto» aggiunge Dal Ben «una crescita graduale che ci sembra la soluzione meno impattante».
Il progetto è al livello di prefattibilità, quindi seguirà il parere della Crite – che potrebbe arrivare in primavera – e poi l’iter vero e proprio della progettazione: «Cominciamo a entrare in una fase in cui si gioca una partita a domino con gli spazi e va tutto definito con grande precisione» sostiene Dal Ben «per capirci, prima di procedere con l’Ospedale della Mamma e del Bambino dobbiamo costruire la Torre polifunzionale dove trasferiremo l’attività ostetrico-ginecologica e una volta spostato il servizio potremo demolire i due edifici esistenti e costruirci sopra».
Il progetto
«L’ospedale della Mamma e del Bambino avrà una superficie lorda di 28.204 metri quadrati, con una media di 150 metri per posto letto, stiamo parlando di numeri importanti» prosegue il manager «ovviamente l’unificazione di tutti i servizi contribuirà a rendere più efficiente l’attività oltre che più belli e moderni gli spazi».
Lo standard dimensionale, per 343 posti letto (155 per Pediatria e 188 per l’Ospedale della Mamma e del Bambino), garantirà in media 135 metri quadri per posto, che arrivano a 162 considerando la superficie totale dell’area e quindi il Calabi. Quest’ultimo, sede storica della Clinica Pediatrica ed edificio di valore artistico-culturale, una volta ristrutturato, ospiterà ambulatori afferenti all’area materno-infantile, aule di formazione, sale riunioni, stanze di coworking e studi medici.
Ostetricia e ginecologia
Previsti cento posti letto afferenti all’area ostetrico-ginecologica e una cinquantina di posti suddivisi tra Terapia Intensiva e Patologia Neonatale.
In particolare, nell’edificio, sarà collocato il percorso per la nascita con caratteristiche tali da coniugare la massima umanizzazione del parto in un ambiente in cui è immediatamente disponibile l’assistenza medica intensiva per la mamma e il bambino in caso di necessità.
Il percorso nascita sarà quindi costituito da medicina d’urgenza e blocco operatorio con l’accettazione ostetrico-ginecologica costituita da una camera calda in grado di accogliere utenti esterni e mezzi di soccorso, area triage e ambulatori. Ci saranno quindi sale travaglio e parto e un blocco operatorio per cesarei e parti programmati.
Nella zona destinata a puerperio e nido, prevista un’area da 45 posti letto tra camere doppie e singole e un’area nido da 50 culle. Ancora, per quanto riguarda Terapia Intensiva e Patologia Neonatale, la volontà dell’Azienda in questo caso è che Neonatologia e Patologia Neonatale siano possibilmente contigue al puerperio. Saranno individuati 50 posti letto attrezzati di cui 25 per il neonato prematuro e altrettanti per bimbi con patologia malformativa chirurgica.
Parallelamente, previste sale operatorie, degenze, Procreazione medicalmente assistita e Day Surgery per le attività operatorie diurne.
Funzioni pediatriche
Nella struttura sono previste inoltre alcune funzioni sanitarie pediatriche che non hanno trovato posto nell’edificio contiguo, in particolare il Day Center – che ospiterà Day Hospital e ambulatori oncoematologici – e il Day Hospital cui afferiranno diverse discipline.
Inoltre, è stata prevista una Biobanca a servizio della Pma per la crioconservazione di materiale biologico (gameti ed embioni); un’area “teen” per pazienti oncoematologici pediatrici con ambulatori e un’area per attività ludico ricreativa per i malati ricoverati e le loro famiglie.
E ancora, un laboratorio di diagnostica oncoematologica pediatrica e uno di manipolazione di prodotti per trapianto di midollo osseo (Tmo) - Cell Factory. In particolare, verrà realizzato un laboratorio di ricerca sulle cellule staminali e una piattaforma biotecnologica all’avanguardia in grado di ospitare tutte le attività di accettazione, manipolazione, conservazione, validazione e distribuzione di cellule e tessuti che potranno essere utilizzati con finalità di trapianto.