Etra, nuova accusa di falso per la commercialista Mietto
Nuova accusa per la commercialista Paola Mietto, 58enne di Cittadella imputata di tentato abuso d’ufficio, falso ideologico e tentata concussione, ex componente del consiglio di gestione di Etra a processo davanti al tribunale di Padova.
La professionista dovrà rispondere di un’altra ipotesi di falso ideologico – identica a quella già formulata per il 2019 – ma relativa al 2018. La contestazione è stata fatta durante il processo dal pm Sergio Dini. Intanto l’udienza, prevista lunedì 11 marzo, è stata rinviata al prossimo 3 giugno per sentire gli ultimi testimoni, poi la discussione e, forse, anche la sentenza. Mietto è difesa dal penalista Ernesto De Toni; si è costituito parte civile Paolo Zancanaro, il funzionario dell’Area commerciale e approvvigionamenti di Etra che aveva trasmesso in procura un esposto (tutelato dall’avvocato Domenico Giuri sostituito in aula dal collega Boris Cagnin).
Secondo quanto emerso dall’inchiesta, Mietto, commercialista della società Biblos srl dal 2017, aveva accettato di entrare nel consiglio di gestione (e in tale veste risultava un pubblico ufficiale) nonostante la società per cui lavorava partecipasse alle gare d’appalto indette da Etra. Ed è proprio in occasione dell’appalto numero 68 del 2019 che Mietto avrebbe insistito con Andrea Levorato, all’epoca presidente della multiutility, e con un funzionario affinché Biblos fosse ammessa alla gara, benché il termine per la presentazione delle domande fosse scaduto. Non solo.
Nel 2019 Mietto aveva omesso di dichiarare il suo rapporto professionale con Biblos srl, segnalando i rapporti professionali con altre aziende e negando di trovarsi in una condizione di incompatibilità per quanto riguarda Biblos. Rapporti che è obbligatorio dichiarare come previsto da una normativa del 2013. Da qui l’accusa di falso che nel corso del processo, come detto, è stata pure contestata per il 2018. Inoltre tra settembre e ottobre 2029 Mietto avrebbe cercato di costringere Zancanaro ad annullare la gara d’appalto n. 68 di cui il funzionario era responsabile unico del procedimento (valore 88 mila euro) in quanto Biblos non era riuscita a partecipare. «Parliamoci chiaro... è per il quieto vivere di tutti... qui viene fuori il finimondo» avrebbe detto Mietto con tono pesante al funzionario affermando di essere più in alto di lui.