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Март
2024

ATP Indian Wells, Djokovic: “Nardi eccezionale, ma io sono molto deluso dal mio livello. Non so se giocherò a Miami”-

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Luca Nardi ha sconfitto Novak Djokovic nel terzo turno del BNP Paribas di Indian Wells, qualificandosi, da lucky loser, per i primi ottavi di finale a livello 1000 della carriera. Il numero uno del mondo, che si è arreso in tre set, ha cercato di analizzare in conferenza stampa una delle sconfitte più scioccanti (e ci riferiamo alla classifica del suo avversario) della carriera, dando credito alla prestazione del giovane italiano senza però allo stesso tempo nascondere la delusione per una serata storta. Novak, a caldo, ha anche messo in dubbio la propria partecipazione al Masters 1000 di Miami, in programma dal 20 al 31 marzo.

Domanda: “Una serata difficile per te, ma questi ragazzi hanno talento: ti ha sorpreso il suo livello di gioco?”

Djokovic: “Innanzitutto devo fare i complimenti a Luca, ha giocato un tennis eccezionale, specialmente nel terzo set. Non lo conoscevo bene, però l’ho visto giocare qualche volta e sapevo che era in grado di imporre il suo ritmo da fondocampo, in particolare col dritto. Si muove bene e ha una gran mano e inoltre non aveva niente da perdere, essendo subentrato nel tabellone come lucky loser. Ha meritato la vittoria, mentre io ho giocato davvero malissimo, sono molto deluso dal mio livello di gioco. Ho commesso una marea di errori gratuiti, ho giocato in maniera troppo difensiva mentre lui invece era molto aggressivo, penso questo abbia fatto la differenza”

D: “Come ti spieghi la tua prestazione di oggi? Pensi sia più legata alla lunga pausa dopo l’Australian Open o al fatto che non giocavi a Indian Wells da cinque anni? Qui le condizioni di gioco sono abbastanza particolari”

Djokovic: “Entrambe le cose, probabilmente. Dovrò sicuramente analizzare quello che è successo, le cose che avrei potuto fare meglio in fase di preparazione del torneo. Nel corso degli anni, invecchiando, sono diventato per forza di cose più selettivo a livello di programmazione, gioco meno, mi concentro sugli appuntamenti più prestigiosi. Non venivo qui da cinque anni e volevo ottenere un grande risultato, ma non è andata come volevo”.

D: Pensi che il fatto di non giochare bene come fai normalmente sia perché non giochi dall’Australian Open o anche perché non giochi qui da un po’ e queste condizioni…

Djokovic: Potrebbero essere entrambe le cose, a dire il vero, non ne sono così sicuro, ovviamente analizzerò cosa è stato fatto, cosa si sarebbe potuto fare meglio e poi andrò avanti. Gioco meno tornei, quindi sono più selettivo con il mio programma. Quindi ovviamente non è una bella sensazione quando abbandoni molto presto il torneo, e soprattutto qui, non gioco da cinque anni. Volevo davvero fare bene, non era nelle nostre intenzioni. Ora bisogna andare avanti.

[…] Non mi è piaciuto non giocare il Sunshine Double negli ultimi due anni. Volevo davvero giocare. Ma ripeto, non è che abbia commesso un errore venendo qui. Volevo davvero venire e mi piace davvero essere sia a Indian Wells che a Miami.

D: “A proposito di programmazione: andrai a Miami?”

Djokovic: “Penso di sì, anche se non ne ho la certezza: sinceramente ho bisogno di qualche giorno per pensarci”.

D. Pensi che ci fosse qualcosa che potevi fare in retrospettiva per cambiare il risultato? Siamo così abituati a vederti in piena forma e ad avere titoli a questo punto della stagione. Qualche pensiero su questa stagione?

Djokovic: Avrei potuto fare tutto diversamente. Insomma, è stata una prestazione molto scarsa da parte mia. Finora niente titoli quest’anno. Non è qualcosa a cui sono abituato. Ho iniziato la stagione per gran parte della mia carriera con una vittoria Slam o, sai, con una vittoria a Dubai, o in qualsiasi altro torneo.Va bene, fa parte dello sport. Devi solo accettarlo. Alcuni li vinci; alcuni li perdi. Spero di vincerne altri e di continuare ad andare avanti. Immagino che ogni trofeo che prima o poi mi arriverà sarà fantastico (sorride), ovviamente per interrompere un po’ il tipo di ciclo negativo che ho avuto negli ultimi tre, quattro tornei in cui non sono stato molto vicino al mio meglio.