Prescrizione contributi Inps: dopo quanti anni? Guida veloce (aggiornamento 12 MARZO)
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Prescrizione contributi Inps: dopo quanto scatta. Prescrizione contributi Inps: mancare il versamento entro certe scadenze può determinarne la perdita. In pratica, potrebbe non essere più possibile recuperarli, quindi, utilizzarli per il calcolo della pensione. Quando scatta la prescrizione dei contributi Inps? Una guida veloce sui termini da rispettare.
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Prescrizione contributi Inps: dopo quanti anni scatta?
Prescrizione contributi Inps: mancare il versamento entro certe scadenze può determinarne la perdita. In pratica, oltre un certo termine temporale, potrebbe non essere più possibile recuperarli, quindi, utilizzarli per il calcolo della pensione. Per quanto riguarda nello specifico i contributi Inps la prescrizione scatta dopo 5 anni. Il conteggio di tale periodo parte dal momento in cui vengono maturati, cioè da quando sarebbe dovuto avvenire il versamento da parte del datore di lavoro o del lavoratore autonomo.
Dunque, passati i 5 anni dal mancato versamento, a meno che il titolare non ne abbia precedentemente richiesto l’accredito, si estingue il diritto al riconoscimento dei contributi ai fini previdenziali. D’altra parte, è bene sottolineare che il termine di prescrizione si estende fino a 10 anni dal mancato versamento se questo è da imputare al datore di lavoro e il dipendente cui spetterebbero i contributi ha presentato una denuncia in merito. In tal caso l’Inps ha l’obbligo di procedere al recupero entro il suddetto termine di 10 anni (se il riaccredito non avverrà, il lavoratore potrà chiedere un risarcimento al datore di lavoro inadempiente).
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Come accorgersi del “vuoto”?
Prescrizione contributi Inps: per controllare se sono stati accreditati tutti i contributi spettanti il lavoratore può controllare regolarmente il proprio estratto conto contributivo. Solo così è possibile accorgersi se ci sono alcuni periodi lavorati scoperti da contribuzione e muoversi di conseguenza. Bene ricordare infatti che una volta andati in prescrizione, il lavoratore non potrà nemmeno versarli autonomamente per recuperarli.
Cosa fare se ci si accorge di un vuoto nel proprio estratto conto contributivo? Come si scriveva prima, potrebbe essere un’inadempienza propria (in caso di lavoratori autonomi per esempio) o del datore di lavoro (in tal caso è possibile richiedere il versamento dei contributi spettanti e talvolta il risarcimento per danni agendo per vie legali), tuttavia, potrebbe essere stata l’Inps a commettere un errore. In tal evenienza sarà possibile richiedere all’ente la regolarizzazione della posizione contributiva attraverso la sezione “Ricorsi Online” dell’area “Servizi per il cittadino” a disposizione sul sito Inps.
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