Abusi sessuali sul figlio: nel Mantovano padre finisce a processo
Quegli strani arrossamenti sul corpo del figlio avevano fatto nascere il sospetto. Timori alimentati nel corso degli anni da alcuni episodi poco chiari ai quali aveva assistito e per i quali aveva avuto solo risposte vaghe da parte del bimbo e del marito. «È solo un gioco», le avevano risposto entrambi ma lei, madre e moglie, ha voluto indagare, fino a quando è corsa dai carabinieri per denunciare il marito per abusi sessuali sul figlio. Attenzioni morbose che secondo l’accusa sarebbero andate avanti per anni. Iniziate quando il bambino aveva 4 anni e fino a 12.
La testimonianza choc
A processo per violenza sessuale è finito il padre (di cui non faremo il nome per garantire la riservatezza del figlio, ndr). In tribunale a Mantova, davanti a collegio presieduto dal giudice Giacomo Forte (pubblico ministero Lucia Lombardo) sul banco dei testimoni ha deposto la madre del bambino. Una testimonianza choc che in un paio di momenti si è dovuta interrompere per il pianto della donna.
Tutto ha inizio quando il bambino ha 4 anni. La madre durante il bagnetto nota uno strano arrossamento sul corpo del figlio e mentre lo lava il bambino si lamenta. «Ti ho fatto male?» chiede. «No, lo fa anche papà». La conferma che c’è qualcosa di strano la donna ce l’ha quando un giorno vede padre e figlio sdraiati sul divano. Il bimbo a pancia in giù e il padre in un atteggiamento che non la convince.
«Stiamo solo giocando»
«Che cosa gli stai facendo?» chiede la moglie. «Niente -risponde il marito - stiamo solo giocando». Il sospetto per la donna diventa incubo quando un giorno sente degli strani discorsi nel bagno dove padre e figlio stanno facendo la doccia insieme. Quando il figlio esce per asciugarsi la madre gli rivolge alcune domande ma il figlio sembra imbarazzato e non risponde. E ancora davanti al computer, in un’altra circostanza, il padre assume una posizione equivoca vicino al bambino. Nell’autunno del 2019 la donna interroga il figlio che alla fine racconta di quelle strane e morbose attenzioni: «Ma il papà mi ha sempre detto che è solo un gioco». Il processo è stato rinviato al primo luglio per esame dell’imputato e audizione di altri testimoni».