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Март
2024

Sparatoria di Castellucchio, la sorella dell’imputato: «Era spaventato e minacciato»

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Sparatoria di Castellucchio, la sorella dell’imputato: «Era spaventato e minacciato»

foto da Quotidiani locali

Spaventato e minacciato. Sarebbe questo il retroscena della sparatoria di Castellucchio avvenuta nove mesi fa e che ha portato in carcere con l’accusa di tentato omicidio Nello De Angeli, 75 anni, l’ex idraulico che la sera del 31 maggio ha puntato una pistola contro il genero Alberto Dalseno, 47 anni, camionista, esplodendo un colpo che l’ha ferito al torace e poi ha sparato un altro colpo rivolto a se stesso. Sia il genero che lo stesso aggressore erano rimasti feriti in modo serio ma per fortuna i proiettili non avevano interessato parti vitali.

La testimonianza

Un clima familiare teso sarebbe quindi alla base della sparatoria. Almeno secondo quanto raccontato in tribunale dalla sorella dell’imputato, che pur non presente al fatto, due giorni dopo la sparatoria ha raccolto informazioni dalla nipote, la moglie di Dalseno, e dalla cognata, la moglie di De Angeli.

«Mia nipote mi ha detto che quella sera mio fratello era seduto in poltrona e lei e il marito sono entrati in casa ed hanno iniziato ad inveire contro mio fratello. Quando Dalseno ha visto che mio fratello aveva in mano una pistola gli si è avventato contro. Nello gli ha dato una botta con il calcio della pistola e poi è nata una colluttazione. Da quanto mi è stato riferito il colpo sarebbe partito accidentalmente. Poi mio fratello quando ha visto il genero a terra ha rivolto l’arma contro si sè e ha fatto fuoco. È stato un fatto accidentale, Nello non avrebbe mai sparato intenzionalmente al padre dei suoi nipoti».

Un clima teso

Alla domanda del pm «perché il clima era teso in famiglia?» la testimone ha risposto che sia la figlia di De Angeli che il marito non volevano più in casa Nello e sua moglie. «Me lo ha confessato anche lui - ha specificato la sorella dell’imputato - che voleva andare via e mi ha fatto capire che era impaurito e si sentiva minacciato».

Intanto a margine dell’udienza si è saputo che a breve De Angeli potrebbe lasciare il carcere di Pavia e beneficiare dei domiciliari in un appartamento del Comune arredato dalla sorella. Il processo è stato rinviato al 15 aprile per l’esame dell’imputato e per l’audizione dei consulenti.