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Март
2024

EFC | Oggi la ripresa. Da Milano un Empoli poco convinto e non fortunato

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Riprenderà oggi il lavoro degli azzurri, la prossima gara sarà venerdi prossimo e non c’è tempo per fermarsi. All’orizzonte la difficile sfida interna con il Bologna, i felsinei sono lanciati nella lotta per un posto in Champions ed arrivano dall’onorevole sconfitta contro l’Inter. Una gara non semplice, ma gli azzurri hanno il dovere di provarci […]

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Riprenderà oggi il lavoro degli azzurri, la prossima gara sarà venerdi prossimo e non c’è tempo per fermarsi. All’orizzonte la difficile sfida interna con il Bologna, i felsinei sono lanciati nella lotta per un posto in Champions ed arrivano dall’onorevole sconfitta contro l’Inter. Una gara non semplice, ma gli azzurri hanno il dovere di provarci e trasformare questa partita in un’opportunità per cercare almeno uno dei punti mancanti. Cosa, questa, che purtroppo non è avvenuta nella gara di San Siro di ieri, persa con il minimo scarto contro il Milan. Una partita che lascia alcune perplessità per come è stata preparata ed approcciata, ma una partita che alla fine ha visto la squadra uscire a testa alta. Anzi, da dire che – sulla falsa riga del Cagliari – gli episodi non sono certo girati nel verso giusto. Il gol vittoria rossonero è emblematico in questo. Però, in questo gioco delle contrapposizioni, da evidenziare che il Milan visto ieri era tutt’altro che irresistibile, ed in questo si poteva provare ad osare qualcosa in più. Fin dall’inizio. Un primo tempo bruttino quello dell’Empoli per atteggiamento, un primo tempo che si avvicina più alle gare viste prima dell’arrivo di Nicola che non alla gestione che stiamo vedendo adesso. E ‘mancata totalmente quella motivazione che sta contraddistinguendo la gestione del tecnico piemontese, una motivazione che è stata indiscutibilmente l’arma in più nelle prime uscite. La squadra continua ad avere le sue specifiche caratteristiche, quelle della nascita, ovvero una discreta solidità dietro, una netta sterilità nei suoi giocatori offensivi. La differenza l’ha fatta e la fa, senza se e senza ma, la parte emotiva che Nicola è riuscito a dare. Se quella viene meno, è quasi inevitabile che la squadra rischi di tornare quella vista in mano ad altri. Già nella ripresa, con il passaggio al 4-3-3, e sempre con un Milan tutt’altro che stellare, qualcosa in più si è visto, e se gli episodi avessero girato bene… magari l’epilogo sarebbe potuto essere un altro. Certo che alcuni episodi sono però da curare meglio, non possiamo non evidenziare l’assurdità della gestione di quel pallone da parte di Destro. Una palla meravigliosa, che tutti gli attaccanti sognano, nessuna marcatura da parte degli avversari, più possibilità nel pensiero, ed invece arriva un colpo di testa centralissimo da “primi calci”.

La sensazione, quella che meno è piaciuta, è che gli azzurri siano palesemente andati a San Siro, unicamente, per non prenderle. Cercando le migliori coperture difensive e, con magari un po’ di buona sorte, qualche ripartenza letale. Come già detto, ahinoi, la buona sorte ha badato a guardare dalla parte del diavolo, e l’Empoli non ha praticamente mai dato la percezione di porter far male. Sotto questo aspetto è un passo indietro, netto, rispetto a tutte le altre uscite sotto la guida di Nicola. Anche rispetto alla sconfitta con il Cagliari, dove invece la mano sulla partita era stata messa. Certo, di fronte – seppur come già sottolineato non al meglio – c’era una di quelle squadre con le quali la sconfitta è ammortizzabile. Però a far la differenza, in questa agguerrita e copiosa lotta salvezza, sarà ogni singolo punto. E basti vedere come la classifica è mutata più volte nelle ultime settimane. Adesso di punti di vantaggio, l’Empoli, ne ha uno soltanto, con un calendario davanti tutt’altro che agevolato. Quello che va ritrovato subito è lo spirito, quello che abbiamo visto in campo contro Monza, Juve, Fiorentina, tre partite che se giocate con l’animo di ieri, sarebbero sicuramente state perse. Era giusto esaltare quanto di straordinario fatto in quelle prime sei gare, con la media di due punti a partita, ma di voli pindarici non ne erano stati fatti. Adesso non c’è certo da reprimersi e/o gettare croci addosso. Serve ritrovare quell’alchimia di squadra e, magari una più giusta connotazione al reparto offensivo. Ieri è stato messo dentro Niang, ed anche lui (che ringraziamo per i tre rigori infilati), ha fatto vedere davvero poco. Qualche settimana fa si diceva che dopo il mercato invernale, per Caputo sarebbe stato difficile ritrovare una maglia da titolare. Adesso invece c’è la speranza di poter recuperare appieno il bomber di Altamura. Con il senno di poi, non parlando certo di un bomber di razza, è con Cerri che si sono viste più soluzioni, dato che l’ex Como riesce ad essere miglior punto di riferimento, dando la possibilità alla squadra di alzarsi e di sfruttare meglio le seconde palle. Il Milan va in archivio, con diverse cose su cui riflettere, e con la giusta mentalità nel capire che è stata più un’occasione persa che non una dignitosa sconfitta. Serve rabbia, serve lotta, servono i cosiddetti “occhi della tigre”. Ieri non li abbiamo visti, mentre in parallelo stiamo vedendo alcune squadre che stanno facendo di tutto per complicare il nostro cammino. Sarebbe davvero un peccato gettare alle ortiche quando di buono fatto nelle ultime settimane, adesso serve un Empoli formato gigante per far tornare a vibrare il Castellani.

Gli azzurri tornano al 3-4-2-1 con Niang prima punta ed il ritorno in campo di Zurkowski e Gyasi. Marin è l’assente dell’ultimo minuto (già out Grassi) e quindi si punta su Fazzini. Al 5′ Pulisic va al tiro, Caprile è attento e si rifugia in angolo. Un minuto più tardi Bennacer prova a innescare Okafor ma il portiere azzurro è attento e sventa il pericolo in uscita. Premono i rossoneri alla ricerca del vantaggio: al 12′ anticipo provvidenziale di Ismajli su Okafor che era stato cercato da Pulisic. L’Empoli prova a farsi vedere su azione di rimessa, Maignan però è attento sul colpo di testa di Niang. Al 24′ giallo pesante per Fazzini che era diffidato e salterà la prossima partita col Bologna. Un minuto più tardi ammonito anche Rejinders per un intervento su Cambiaghi. Al 32′ tentativo di Okafor, Caprile va giù e para senza affanni. È il preludio al gol dei padroni di casa che arriva al 40′: Okafor riceve palla in profondità da Bennacer, poi mette al centro per l’accorrente Pulisic che calcia di prima intenzione col sinistro. Deviazione determinante di Luperto e palla alle spalle di Caprile. La rete, inizialmente annullata per posizione dubbia dello svizzero, viene poi convalidata dopo il check arbitrale. Doppia tegola per l’Empoli, che sull’azione dell’1-0 del Milan perde Ismajli per infortunio. Al posto dell’albanese, al 42′, fa il suo ingresso Bereszynski. Le squadre vanno al riposo dopo 3′ di recupero con i rossoneri in vantaggio di una rete. La ripresa ha inizio senza sostituzioni rispetto alle squadre che avevano chiuso il primo tempo. Al 48′ ci prova Calabria ma con un tiro che finisce alto rispetto alla porta difesa da Caprile. Doppio cambio per l’Empoli al 55′: dentro Cacace e Kovalenko per Fazini e Pezzella. Nicola passa al 4-3-3 che da più ampiezza al gioco. Al 56′ Maleh serve Cambiaghi il cui sinistro viene deviato in corner da Thiaw. Sul prosieguo dell’azione d’angolo ci prova Zurkowski ma il suo tiro non inquadra la porta. Minuto 62′, tripla sostituzione per i rossoneri: dentro Kalulu, Musah e Chukwueze per Tomori, Reijnders e Pulisic. Al 65′ opportunità per il raddoppio del Milan: Okafor va in campo aperto e allarga a destra per Chukwueze che si fa respingere il tiro in corner. Nel Milan al 72′ Giroud prende il posto di Jovic. Al 76′ Caprile devia in corner un tiro di Loftus-Cheek. Doppio cambio per Nicola: Cancellieri e destro prendono il posto di Zurkowski e Niang. Rischio per il Milan al 79′: Bereszynski approfitta di una leggerezza di Thiaw, e prova a cercare Destro all’altezza dell’area piccola, provvidenziale l’anticipo di Kalulu. All’83’ palo di Destro, ma l’ex della sfida era in fuorigioco. Gli azzurri provano l’assalto finale. Dopo un angolo procurato da Cacace, Destro va al tiro di testa ma appoggia debolmente verso Maignan. Durante i 4′ di recupero la squadra di Nicola non riesce a concretizzare l’assalto e torna a casa sconfitta per la seconda volta consecutiva.

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