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Март
2024

Nascono, lo sfruttano e poi spariscono: 431 aziende trevigiane morte assieme al Superbonus

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La fine del Superbonus cancella quasi cinquecento imprese nel settore delle costruzioni nella Marca. Nate per cavalcare l’onda dell’incentivo statale, hanno chiuso i battenti definitivamente una volta archiviata la stagione del 110. Un fenomeno di massa che in Italia ha riguardato oltre diecimila imprese.

I numeri del boom

Applicato a partire dal primo luglio 2020, il Superbonus 110% ha dato una spinta formidabile al settore delle costruzioni. Distorsioni a parte (impennata dei costi in primis), ha fatto nascere centinaia di piccole aziende attirate dall’affare, e che si sono affiancate a quelle già presenti sul mercato e strutturate.

Tra inizio 2020 e fine 2022, nella Marca sono 429 le imprese delle costruzioni in più nei registri della Camera di Commercio di Treviso.

La bolla si sgonfia

In un contesto normativo e operativo sempre più complicato, con lo spettro del primo taglio del Superbonus al 90% a fine 2022 e della seconda riduzione al 70% a fine 2023, con il passare dei mesi sempre più imprese hanno abbandonato il settore.

È proprio a settembre 2022 che il numero di imprese attive nel settore in provincia di Treviso tocca il suo picco: 11.802.

Da lì in poi, un progressivo e inesorabile abbandonare la nave: già a dicembre dello stesso anno il numero era calato di 55 unità, per poi precipitare a 11.371 a fine 2023: 431 in meno rispetto al picco di settembre 2022, il che significa in pratica la chiusura di oltre un’impresa al giorno al tramonto del Superbonus.

Che si tratti di imprese mordi & fuggi, nate e sparite nell’arco di una stagione, lo dimostra un altro dato significativo: a chiudere i battenti sono quasi esclusivamente aziende individuali, il cui contatore fa segnare -265 tra pre-Covid e fine 2023, mentre il totale complessivo è cresciuto di 42 unità.

I dati nazionali

Il Sole 24 Ore ha effettuato una statistica simile su scala nazionale, partendo sempre dai numeri camerali: i soggetti iscritti dopo settembre 2020 che hanno abbandonato il registro già nel corso del 2022 o del 2023 sono poco meno di 11 mila in Italia, 10.009 nell’edilizia.

Le cifre non raccontano da sole il motivo della cancellazione, che è in generale un fenomeno fisiologico e non può essere tutta attribuita all’andamento del mercato del Superbonus, spiega anche il quotidiano economico e finanziario.

È, però, molto chiaro che, con il passare dei trimestri, c’è una tendenza all’aumento di queste uscite in tutti i settori: dalle costruzioni più pure (con i codici Ateco relativi a realizzazione di edifici, completamento e finitura, tinteggiatura, rivestimenti, intonacatura, posa di infissi) agli impianti (elettrici, idraulici, di riscaldamento), passando per falegnameria e carpenteria, fabbricazione di porte e finestre in metallo, attività di architettura e ingegneria.

Le cancellazioni

Nella fotografia scattata a fine 2023 si contano 77.698 imprese attive in provincia di Treviso. Dal confronto con le consistenze con dicembre 2022 si osserva una flessione di 1.791 sedi.

«Ma è un risultato che risente di un numero consistente di cancellazioni d’ufficio effettuate dal registro imprese camerale – spiega la Camera di commercio in una nota – Più di un terzo di queste cancellazioni (34,3%) ha riguardato proprio l’edilizia, dove con il Superbonus sono nate molte aziende unipersonali e poi sono sparite».

Il presidente Pozza

Si è tentato di porre un freno a questa “corsa all’oro” del Superbonus portata avanti anche da soggetti non proprio qualificati, ma tardi e male. Un vincolo è stato introdotto dal decreto numero 21 del 2022 e ha avuto proprio il compito di limitare il fenomeno delle imprese improvvisate: in base a quel provvedimento, solo i titolari di una qualificazione Soa potevano realizzare lavori di importo superiore a 516 mila euro che accedono a bonus edilizi.

La qualificazione Soa è un’attestazione tipica degli appalti pubblici che serve proprio a misurare la storicità delle imprese: un soggetto senza dipendenti, senza attrezzature e senza una storia di commesse nel suo curriculum non può ottenerla. Questi obblighi, però, sono entrati pienamente in vigore solo a partire dal luglio del 2023 e hanno iniziato a produrre i primi effetti reali a gennaio del 2023.

«Molte società nel settore sono nate al momento perché c’era l’occasione di sfruttare il Superbonus – sottolinea il presidente della Camera di commercio di Treviso e Belluno, Mario Pozza – ma non hanno investito, non si sono strutturate, quasi sempre erano unipersonali».

Quello che è mancato, secondo Pozza, è stato «un criterio di accesso alla professione». Le tante cancellazioni degli ultimi mesi, però, riguardando queste piccole realtà nate sull’onda del 110%, «non fanno perdere valore al sistema edile della Marca nel suo complesso».

Nell’alto numero di cancellazioni d’ufficio recenti, secondo il presidente camerale di Treviso, «è molto presente proprio il fenomeno di imprese individuali che, finito il boom del Superbonus, spariscono dal mercato». —

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