Terzultima con il Frosinone, protestano i tifosi: l’Udinese con le spalle al muro in casa della Lazio
UDINE. Con le spalle al muro. Si ritrova così l’Udinese prima di giocare il posticipo del lunedì della 28ª giornata, lunedì 11 marzo (calcio d’inizio alle 20.45) all’Olimpico contro la Lazio.
Per colpa sua e dei risultati che sono rimbalzati in Friuli dagli altri campi, l’ultimo da Lecce, dove il Verona ha fatto il blitz, vincendo il secondo scontro diretto di fila, come ha fatto pure il Cagliari, due avversarie dirette nella corsa salvezza che adesso sono passare dalla terzultima posizione alla “pole position”.
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Con 26 punti sono le prime due del gruppetto di otto che dovranno evitare di restare impantanate nella zona retrocessione. Un posto l’ha prenotato la Salernitana, staccata ormai di 11 punti dal posto che le garantirebbe di restare in Serie A, sugli altri due scomodi gradini adesso ci sono il Sassuolo e, un punto più su, il Frosinone con l’Udinese che solo facendo bottino oggi eviterebbe di restare in terzultima posizione.
Con le spalle al muro la Zebretta è finita poco prima della partenza alla volta della Capitale anche su iniziativa dei tifosi, l’ala ultras del popolo bianconero, che fuori dallo stadio dei Rizzi ha srotolato uno striscione (poi pubblicato sui social), duro nel testo e nella richiesta di una risposta immediata da parte della squadra: «Indegni dei nostri colori... E la società dov’è??? Noi la faccia l’abbiamo sempre messa... Voi quando???». Il tutto a firma “Curva Nord Udine”.
Quella curva che dopo lo stentato pareggio con la cenerentola Salernitana aveva mandato a quel paese i bianconeri che stavano procedendo al solito pellegrinaggio sotto la Nord per le scuse. Un “vaffa” ricambiato da Walace nelle vesti di capitano che ordinò ai compagni la ritirata immediata negli spogliatoi.
Stasera il brasiliano, squalificato al pari di “Gian Burrasca” Ebosele, sarà uno degli problemi di formazione da risolvere per Cioffi (Lovric dovrebbe essere in regia) che però avrà, almeno in panchina, il “Tucu” Pereyra.
Sta peggio sull’altra riva Sarri, pure lui appiedato dal Giudice sportivo assieme a Guendouzi, Pellegrini e Marusic, con Rovella e Patric infortunati. Ma nel calcio spesso e volentieri sono le motivazioni a fare la differenza.