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Март
2024

Maltempo, i sindaci dei Colli Euganei: «Subito i quattro invasi per fermare gli allagamenti»

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Dopo gli allagamenti dei giorni scorsi che hanno creato danni in tutta la pianura a nord-est dell’area collinare euganea, i sindaci dei Colli invocano a gran voce la realizzazione degli invasi cosiddetti “multi-obiettivo”, già progettati dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione per la sicurezza idraulica dei comuni dei Colli Euganei.

Il progetto, che risale al 2018 e che è costato 400mila euro al Consorzio e 100mila euro ai Comuni, ha ricevuto tutti i nulla osta ed è pronto per andare in gara. Nel frattempo, però, al spesa complessiva per la realizzazione degli interventi è passata da 30 a 36 milioni di euro. Inizialmente le possibili linee di finanziamento erano state individuate nel Pnrr e nel “Piano Invasi” del Governo.

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Sindaci arrabbiati

«Non possiamo più aspettare, gli invasi servono e vanno realizzati quanto prima», afferma il sindaco di Torreglia, Marco Rigato che fa parte dell’assemblea del Consorzio di Bonifica. «Sarà mia cura organizzare a breve una riunione con tutti gli undici sindaci firmatari dell’accordo di programma per la realizzazione delle opere e il presidente del Consorzio, Paolo Ferraresso per chiedere con forza il finanziamento di questo importante progetto. Con alcuni colleghi mi sono già interfacciato nella fase critica dei giorni scorsi e sono concordi di accelerare su questa strada».

Tra i comuni dei Colli più colpiti dagli allagamenti dei giorni scorsi, c’è Rovolon che ha dovuto sopportare una situazione che non succedeva da mezzo secolo. «L’acqua è entrata nella caserma dei Carabinieri di via San Francesco, nelle scuole e in alcuni condomini nella zona di Lovolo», spiega il sindaco Ermanno Magagnin.

«Una criticità del genere non deve più succedere, bisogna fare qualcosa. Gli invasi vanno fatti prima possibile, sopratutto quello progettato nella zona delle Valli a Villa di Teolo, ma per Rovolon non basta. Nel nostro territorio comunale operano tre consorzi di bonifica: Bacchiglione, Alta Pianura Veneta e Adige Euganeo, i problemi maggiori quando piove così tanto arrivano dal Vicentino. Abbiamo già individuato alcune criticità sulla rete idraulica minore nella zona di Lovolo e tra Bastia e Nanto. Le sponde dello scolo Nina dopo la piena ora stanno cedendo, così pure quelle del Bandizzà. Chiederò un incontro con i presidenti dei tre consorzi per capire come intendono muoversi per risolvere il problema. Nei giorni scorsi il nostro territorio è stato flagellato dal maltempo, qualcosa nella gestione delle acque deve essere andato storto, non deve succedere più».

Anche il primo cittadino di Teolo, Valentino Turetta, ritiene non più procrastinabile il progetto degli invasi. «Il protocollo tra il Consorzio Bacchiglione e 11 Comuni del bacino euganeo per la sicurezza idraulica è stato firmato a Teolo il 23 ottobre del 2019», afferma Turetta. «Se ci fossero stati i bacini a mitigare la piena del Rialto non sarebbe successo quello che è successo nei giorni scorsi. Ritengo che siano utili anche per risolvere le criticità che ci sono state ad Abano, Montegrotto, Torreglia e soprattutto a Battaglia. Dobbiamo fare squadra, ben venga l’azione del sindaco di Torreglia Marco Rigato di convocare un tavolo per trattare il problema e individuare le strade per ottenere le risorse».

Il presidente del consorzio

«I bacini sono stati individuati adiacenti agli scoli Bolzan, Menona e Rialto nei comuni di Abano Terme, Cervarese Santa Croce, Rovolon, Teolo e Torreglia», spiega il presidente Paolo Ferraresso.

«Hanno lo scopo di ridurre le portate di piena degli scoli e di accumulare acqua per l’irrigazione. Le opere sono state progettate in un’ottica “green” con un corretto inserimento paesaggistico e una funzione naturalistica e di riserva idrica per le operazioni di antincendio boschivo. Gli invasi potranno contenere fino a 800. 000 metri cubi. I sindaci hanno ragione a chiederli con forza. I progetti definitivi sono pronti, nel frattempo però, per realizzarli servono 6 milioni in più. I fondi del Pnrr non li prevedono, bisognerà chiedere un finanziamento direttamente al Ministero dell’Ambiente».