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Март
2024

Zero Branco, morto l’imprenditore Vito Favaro. «Un pezzo di storia del paese»

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È spirato in ospedale a Treviso, venerdì 1 marzo, a 85 anni, l’imprenditore Vito Favaro, notissimo a Zero Branco, fondatore dell’omonima srl nel 1971 in via Sant’Alberto – che oggi ha il marchio Lineaverde – divenuta in pochissimo tempo un riferimento nel settore dei manufatti in cemento, in particolare quelli per le opere di urbanizzazione, ma anche per le condotte in cemento e le pavimentazioni di esterni.

Ultimo di undici figli, aveva cominciato lavorando insieme al fratello Valentino, poi mancato prematuramente. Di qui la scelta di intraprendere la via imprenditoriale con la moglie Graziella, sposata nel 1962, nella più canonica delle saghe dei “self made man” del Nordest degli anni ’60 e ’70, divenuti capitani d’impresa e modelli ammirati in tutto il mondo.

E della sua storia umana, tutta dedicata alla famiglia, ed imprenditoriale, per i dipendenti (oggi 25) l’amatissimo lavoro, aveva anche scritto un libro.

Legatissimo al paese, in prima fila nell’impegno per la comunità, ha sostenuto mille attività, in primis la parrocchia. Ed è stato per anni consigliere e vicepresidente della Cassa Rurale di Villanova di Istrana, che aveva una filiale a Sant’Alberto.

Vastissimo il cordoglio a Zero Branco, dove la notizia si è diffusa in un battibaleno: «Se ne va un pezzo di storia di Zero Branco», hanno detto il sindaco Luca Durighetto ed il vice Mirco Giorgio Feston, «Favaro è stato un capostipite e un modello nel suo settore, stimatissimo, non solo in paese».

Era stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere, quindi di quella di Commendatore.

Sette anni fa Favaro e la moglie erano stati rapinati, legati e pestati nella loro villetta, di fronte all’azienda, da una banda dell’Est. Un’esperienza terribile per la coppia, ricoverata in ospedale e medicata per le lesioni riportate. L’imprenditore, con uno stratagemma, era riuscito a dare l’allarme.

Un anno fa la dolorosa perdita della moglie Graziella. Lascia i figli Marco, che ha raccolto il testimone e guida l’azienda oggi, Roberta e Cristina, la nuora Giovanna, il genero Renato, otto nipoti e quattro pronipoti. «Era felicissimo di essere bisnonno», dicono gli amici. I funerali si terranno nella chiesa di Zero Branco, probabilmente mercoledì pomeriggio, in orario da definire.