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Март
2024

Addio a Lucia Rando, prof del Da Vinci a Treviso e presidente del Centro Aiuto alla Vita

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Un pilastro del liceo Da Vinci, una pioniera dell’insiemistica nella scuola, un’insegnante tanto rigorosa quanto indimenticata per la sua bravura.

Ma anche un’instancabile esponente dell’associazionismo cattolico trevigiano, in prima fila per la difesa della vita, contro l’aborto e al fianco delle giovani future mamme, per le quali aveva fondato il Villaggio della Vita, a San Paolo, recuperando sette prefabbricati non più usati in Friuli dopo l’emergenza del post sisma.

Un’idea che ebbe con la parlamentare Maria Pia Dal Canton. E ancora, la “Ruota degli Esposti” all’istituto Zanotti, per i piccoli che le madri non volevano tenere dopo il parto. E non ultima, un’esperienza di amministratrice pubblica a Preganziol, in consiglio comunale, eletta nelle liste della Dc. Una vita lunghissima e intensa, quella della professoressa Lucia Martuscelli Rando, mancata venerdì a 98 anni.

Era nata a Salerno in una casa in riva al mare - sempre nel suo cuore – e si era laureata all’università di Napoli. Aveva cominciato a insegnare in Campania, poi il primo trasferimento in Umbria, seguendo il marito Alfonso, funzionario del Banco di Napoli, infine nel 1968 lo sbarco a Treviso.

Prima la cattedra alle Giacomelli Bianchetti, quindi l’approdo allo scientifico, lasciato infine nel 1984. Con altri colleghi della sua generazione avrebbe costituto una formidabile squadra di docenti.

Per 20 anni avrebbe poi presieduto il Centro Aiuto alla Vita, con un’inesauribile energia ed una straripante umanità, che portava dalla cattedra all’impegno per la tutela della vita. Più di cento i bimbi che con il Centro aveva aiutato a far nascere, e tante le famiglie ospitate nel Villaggio di San Paolo. Accoglieva senza alcuna distinzione le ragazze in una stanzetta del Centro della Famiglia, a San Nicolò. La sua testimonianza di una fede rigorosa e incrollabile, profonda e coerente, che univa a una infinita tenerezza per tutte le creature.

«È stata, per schiere di studenti, un’insegnante severa, ma giusta, appassionata, sempre attenta e vicina ai suoi “ragazzi”», dicono gli ex colleghi. I sodali del Centro Aiuto alla Vita la ricordano così, nella sua attività: «Nell’impegno associativo tirava fuori tutta la sua grinta, contagiosa come il suo entusiasmo, e riusciva a coinvolgere collaboratori, amici, familiari, persino il riservato marito».

Fra le sue iniziative, l’organizzazione della Giornata per la Vita, quella del concorso per gli studenti, gli incontri presso le parrocchie. A Frescada è stata poi una storica componente del consiglio parrocchiale.

«Per noi è sempre stata un’ umile e laboriosa figura, nobile e antica, in quella che considerava la Vigna del Signore», dicono i familiari. Lascia cinque figli amatissimi, alcuni dei quali hanno raccolto la vocazione all’insegnamento, nel nome dell’ereditarietà: Teresa, già neuropsichiatra infantile dell’Ulss 2; Paola, docente di matematica e fisica; Daniela, docente universitaria di storia a Pavia; Riccardo e Massimo. E quattro adorati nipoti, Dario, Valeria, Martina e Giulio; il primo (sempre il Dna...), già campione di matematica al Da Vinci, insegna oggi matematica e fisica in un’università di Londra.

I funerali si terranno nella chiesa del Sacro Cuore, a Treviso, mercoledì o giovedì.