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Февраль
2024

Il Festival Treviso Giallo torna e riflette sulle parole della violenza

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Il Festival Treviso Giallo torna e riflette sulle parole della violenza

foto da Quotidiani locali

La letteratura “noir” come grimaldello per aprire una riflessione sulle parole della violenza sociale e per cercarne di nuove, aperte al dialogo e alla convivenza. Sarà questa una delle chiavi di lettura del Festival Treviso Giallo che torna, per la sesta edizione, dal 21 al 24 marzo nelle maggiori città del Veneto: oltre a Treviso che gli ha dato i natali, anche Venezia, Mestre, Padova, Vicenza, Verona e Oderzo ospiteranno dunque incontri con gli autori, dibattiti e proiezioni di film.

Con un’anticipazione giovedì 29 febbraio, nella trevigiana libreria Canova dove Matteo Strukul presenterà, alle 18, il suo “L’oscura morte di Andrea Palladio”. Inevitabile, di fronte all’ennesima donna trucidata, come ai ricorrenti pestaggi tra adolescenti, che un festival dedito fin dalle origini all’analisi interdisciplinare del “crimine” nelle sue varie declinazioni si aprisse con decisione al tema, come ha sottolineato l’editrice Lisa Marra che della rassegna è responsabile organizzativa e artistica, insieme al criminologo Pierluigi Granata.

«Quest’anno abbiamo fortemente voluto proporre degli incontri che potessero sensibilizzare e contrastare la violenza, la violenza di genere, la violenza delle parole attraverso i social» ha spiegato Marra che ha invitato per la prima serata, ore 21, al Museo di Santa Caterina (sede degli incontri trevigiani) lo scrittore Gianrico Carofiglio, uno degli ospiti più attesi di questa edizione che vedrà alternarsi nomi celebri e amati. Arriveranno a Treviso, tra gli altri, Massimo Carlotto (giovedì 21 alle ore 17), Felicia Kingsley (venerdì 22 ore 17), Donatella di Pietrantonio che sempre venerdì, alle 21dialogherà di “Gialllo e femminicidio” con Saba Anglana e Natalia Re. Quest’ultima, che presiede il Movimento italiano per la Gentilezza, sabato mattina dalle 9.30, a Santa Caterina, si confronterà con Silvia Brena, Elisabetta Migliorelli (vicedirettrice del TG2), Gloria Aura Bortolini e altri su un tema di assoluta attualità: le parole d’odio sui social.

E ancora, Antonia Arslan sarà ospite venerdì, ore 15.30, a palazzo Wollemborg, a Padova. Da segnalare anche gli incontri, entrambi a Santa Caterina, con due giornalisti d’inchiesta: Lucio Luca che ha da poco pubblicato “La notte dell’Antimafia”, sarà a Treviso venerdì alle ore 18, mentre Anabel Hernández autrice di numerose indagini giornalistiche sul narcotraffico, è attesa per sabato 23 alle ore 15.

Non solo autori a Treviso Giallo. Il Festival, che si avvale della collaborazione delle Università di Trieste, Venezia, Padova e da quest’anno Verona, proporrà tre tavole rotonde a cui parteciperanno accademici ed esperti di diversa estrazione culturale-scientifica. La prima venerdì 22 a Treviso (ore 9.30) sul “paradigma indiziario”, la seconda lo stesso giorno a Padova, palazzo Wollemborg ore 18.30, su “crimini e nuove tecnologie”, e l’ultima sabato 23 di nuovo a Treviso, ore 18, su “letteratura e giustizia”.

Altri appuntanti si terranno a Venezia (Ca’ Foscari, Ca’ Bernardo ore 10.30 di venerdì) dedicato a Simeon, Verona (stesso giorno, Libreria Feltrinelli di via Quattro Spade, ore 18) con Alessandra Acciai.

Dalla parola scritta al linguaggio cinematografico, sono attesi sabato a Treviso, ore 21, gli attori della fiction “Mare fuori” Serena Codato e Francesco Panarella, con lo sceneggiatore Maurizio Careddu e la caporedattrice Rai Tg2 Francesca Nocerino.

Pensando ai giovani, quest’anno il Festival ha stretto un patto con le scuole proponendo incontri mattutini e pomeridiani, alla trevigiana Biblioteca dei Ragazzi, a Oderzo e a Mestre (Museo M9). Infine, ma non per importanza, l’omaggio ad Alberto Martini, a 70 anni dalla morte. La Fondazione Oderzo Cultura ospiterà nella propria sede, in via Garibaldi, tre laboratori dedicati ai bambini che certamente resteranno affascinati da questo principe dell’arte del mistero che illustrò, tra gli altri, i racconti di Edgar Allan Poe.