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Февраль
2024

Sardegna, il centrodestra: “Nessun terremoto, si sbaglia chi cerca rese dei conti”

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Nessun terremoto nella maggioranza, come si augurano le sinistre ringalluzzite dalla performance del campo largo versione regionale, qualche riflessione sugli errori commessi e nessuna fibrillazione tra gli alleati. Due giorni dopo il verdetto della Sardegna gli esponenti del centrodestra, a partire da Fratelli d’Italia respingono al mittente il racconto di un redde rationem con la […]

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Nessun terremoto nella maggioranza, come si augurano le sinistre ringalluzzite dalla performance del campo largo versione regionale, qualche riflessione sugli errori commessi e nessuna fibrillazione tra gli alleati. Due giorni dopo il verdetto della Sardegna gli esponenti del centrodestra, a partire da Fratelli d’Italia respingono al mittente il racconto di un redde rationem con la Lega. “Andiamo tutti d’amore e d’accordo”, dice il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida lasciando senza parole i giornalisti che all’uscita di Montecitorio cercano il passo falso. Certo un mese di litigi sui giornali non aiutano mai, aggiunge ma respinge la tesi di aver scelto i candidati sulla base dei rapporti di forza.

Lollobrigida: andiamo tutti d’amore e d’accordo

“Quando mai”, obietta Lollobrigida, “Truzzu è stato scelto dal territorio, si sono visti: 7 liste sostenevano una candidatura e 2 ne sostenevano un’altra. Sulla base di quelle indicazioni il tavolo ha scelto. Ma quali rapporti di forza… O meglio, la forza territoriale sì, quella ci sta”. Nessun errore? “Semplicemente non ce l’ha fatta a battere un’avversaria oggettivamente più brava della sua stessa coalizione”. Poi una battuta sulla rottura del tetto di cristallo. La prima donna segretaria del Pd, ora la prima presidente della Regione Sardegna, hanno seguito l’esempio della prima donna premier in Italia. “C’è un esempio positivo della Meloni che sta cambiando la società italiana”.

Rampelli: nessun complotto della Lega

Molto articolato il commento al voto di Fabio Rampelli, che sottolinea la necessità da parte della coalizione di trovare un candidato alternativo al governatore uscente Solinas, l’indiscutibile qualità di Poalo Truzzu ed esclude un boicottaggio del Carroccio. “Era chiarissima l’insoddisfazione dei sardi verso il governo regionale. Lo certificavano tutti i sondaggi. A quel punto – spiega il vicepresidente della Camera – è sembrato logico puntare sul sindaco in scadenza di mandato del Comune capoluogo di regione. Persona di lunga militanza, laureato ed esperto amministratore”. Probabilmente – aggiunge –  è stato sottovalutato il dissenso della città per le scelte fatte dalla sua Giunta. Siamo rimasti sorpresi dalla sua sconfitta e quindi l’autocritica è necessaria. Ricordo però che il centrodestra ha battuto largamente il centrosinistra, ciò significa che gli elettori approvano le politiche del governo nazionale pur non avendo condiviso la scelta locale”.

Centinaio: è stato fatto un errore non si può vincere sempre

Rampelli infine esclude “che ci sia stato un ordine a effettuare il voto disgiunto da parte della Lega. Più probabile che il clima generale intorno alla candidatura di Truzzu, per il poco tempo in cui è maturata, non sia stato ideale per generare quell’ottimismo fondamentale per vincere”. Dal suo canto il leghista Gianmarco Centinaio osserva che cambiare i candidati in corsa “deve sicuramente fa riflettere, e bisogna ascoltare un po’ più i territori. Questo è il messaggio che è arrivato dalla Sardegna”. Ma nessun retro-pensiero da parte del senatore salviniano. “Fratelli d’Italia credo abbia pensato che il sindaco di Cagliari era un buon candidato. Non voglio fare il malizioso, non voglio pensare male. È stato fatto un errore, non si può vincere sempre, ogni tanto si può sbagliare, non siamo perfetti”. Niente voto disgiunto da parte degli elettori della Lega. “I nostri volevano vincere perché volevamo tornare a governare”.

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