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Февраль
2024

Sistemi informatici in tilt: la sanità ferma per ore, disagi in tutto il Friuli Venezia Giulia

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TRIESTE «Il sistema si è bloccato, niente da fare». L’ultimo lunedì mattina di febbraio della sanità regionale è segnato dal congelamento dei computer. In sala operatoria, a quanto risulta, l’attività è stata regolare. Ma migliaia di cittadini si sono ritrovati davanti allo sportello e hanno dovuto fare marcia indietro.

Problema ai software

Il “down” dipeso da un software e non da attacchi informatici dall’esterno (nella notte, informa l’assessore Sebastiano Callari, i tecnici di Insiel si sono messi al lavoro per una soluzione definitiva) ha paralizzato l’attività amministrativa: impossibile ritirare i referti, prenotare visite ed esami e - il disagio di giornata più grave - effettuare i prelievi di sangue. Ma in difficoltà si sono trovati pure i medici di medicina di generale e i farmacisti, impossibilitati al regolare lavoro su ricette e prenotazioni. «Tutto risolto», «sono state solo due ore», «dalle verifiche fatte non risultano problemi», minimizzavano in mattinata le Aziende sanitarie, preoccupandosi di sottolineare come la responsabilità fosse della società informatica regionale e non degli uffici.

I problemi

Ma, in realtà, i problemi ci sono stati. Sono durati più di un paio d’ore: dalle otto di mattina al primo pomeriggio. Hanno riguardato l’intero territorio coperto da Asugi, nella Venezia Giulia, AsuFc, in provincia di Udine, e AsFo, in provincia di Pordenone. E, pur senza negare all’utente né la sala operatoria, per un intervento chirurgico programmato, né lo specialista, per una visita prenotata, hanno costretto più di qualcuno a tornarsene a casa. In particolare, chi si era presentato nei centri prelievo per l’esame del sangue. Risultava infatti impossibile attribuire i campioni alle etichette con i dati. Perché quelle etichette o non venivano emesse dai computer o non corrispondevano al paziente allo sportello. Di qui l’interruzione dell’attività e, tra le proteste dei presenti, per ore in attesa, il rinvio della prestazione al giorno dopo, quando verosimilmente le code raddoppieranno.

No comment

Dai piani alti della sanità non arrivano commenti. Non da Riccardo Riccardi, che si limita a segnalare che si tratta di «questione informatica», tema peraltro ben noto all’assessore alla Salute, che a più riprese in passato aveva sollecitato «un salto di qualità dell'informatizzazione della sanità», riferendosi proprio a Insiel.

Non dal direttore generale di Asugi Antonio Poggiana, che preferisce il «no comment».

La spiegazione di Callari

Chi invece parla è l’assessore ai sistemi informativi Sebastiano Callari. Informato dai vertici della società in house, spiega che «in un sistema che viaggia su due nodi, il ripristino abbastanza rapido del primo non è bastato a far ripartire velocemente i servizi».

Callari, entrando nel merito, ammette che il software attualmente utilizzato «è superato sul fronte della potenza» e fa sapere che la sostituzione con un prodotto più moderno «non si è ancora concretizzata perché dobbiamo trovare il momento giusto per farlo: potrebbero infatti servire un paio di giorni perché tutto vada a regime». Nell’attesa, «i tecnici rimedieranno all’imbuto che si è creato oggi e che non si ripeterà più».

L’informazione da Insiel

Insiel ha informato dell’intoppo in un paio di comunicazioni sul suo sito. Nel secondo si è parlato di «disservizio in via di risoluzione». Diego Antonini, amministratore unico, conferma quanto spiegato dall’assessore, assicurando che «non sono stati persi dati» e che «il funzionamento degli ospedali non è stato compromesso». Ma non nega i disagi «sul sistema amministrativo, pure per i medici di famiglia nella prescrizione delle ricette».

Disagi raccontati da Lorenzo Cociani, segretario regionale dello Smi: «Ormai il nostro lavoro dipende dalle nuove tecnologie. Se si fermano, non possiamo fare praticamente nulla». E così le farmacie. «C’era gente che entrava per prenotare e pagare il ticket e se ne è dovuta andare non poco contrariata», dice Marcello Milani, presidente di Federfarma Trieste.

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