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Февраль
2024

Voghera, al cimitero cappelle gentilizie usate come magazzini e rifugio dei gatti

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Voghera, al cimitero cappelle gentilizie usate come magazzini 


e rifugio dei gatti

Sopralluogo dell’assessore e del comandante dei vigili. Obiettivo: mettere ordine. Ma sarà un lavoro lunghissimo

VOGHERA

Nel tempo qualcuno ci ha appoggiato secchi e materiali edili e qualcun altro, invece, ha allestito uno spazio dedicato ai gatti randagi, con acqua e croccantini sempre a disposizione. Fino a qualche tempo fa c’era persino chi ci parcheggiava la bicicletta. Niente di tutto ciò, però, dovrebbe trovarsi nelle cappelle gentilizie del cimitero maggiore di Voghera, ovvero nelle circa duecento nicchie che corrono ai lati della parte storica. Per lo più sono protette da cancelli, ma di alcuni si sono confuse le chiavi nel corso degli anni e quindi rimangono solo accostati, mentre in altri casi i cancelli proprio non ci sono, e chiunque può introdursi all’interno.

Per cercare di mettere ordine (e sicurezza) in questo caos cimiteriale in questi giorni hanno effettuato una prima ricognizione l’assessore Federico Taverna, il comandante e il vicecomandante della polizia locale e l’ufficiale di stato civile della polizia mortuaria, che sotto la pioggia hanno battuto una ad una tutte le cappelle segnando quelle assolutamente da sgombrare. Tre o quattro verranno svuotate a forza al più presto, ma si tratta solo di un primo passo per mettere ordine in quello che, di fatto, è un vero ginepraio.

Depositi a parte, la maggior parte delle nicchie è in stato di abbandono, ma formalmente si tratta di proprietà privata, e anche se il Comune avesse le risorse per ristrutturarle (cosa che non ha) non potrebbe comunque intervenire direttamente. E quindi? Come si risolve il problema? Con un lavoro lungo, anzi lunghissimo, e in più fasi. «Per prima cosa – dice Taverna – gli uffici devono contattare tutti i proprietari delle cappelle che risultano in stato di abbandono. Devono sollecitarli a ripristinare quanto è di loro competenza per restituire il decoro che ci si aspetta da un luogo di preghiera e per mettere in sicurezza strutture che, in diversi casi, presentano anche dei cedimenti sul soffitto». Posto che si trovino i proprietari, ovviamente, perché parliamo di cappelle risalenti all’inizio dell’Ottocento, passate di mano in mano tra gli eredi delle famiglie benestanti.

«Se li troviamo, ci sono dei termini di legge entro cui i proprietari possono rispondere – dice ancora Taverna – e, scaduto il tempo, verranno chiuse dal Comune. A quel punto torneranno di nostra proprietà e potremo disporne. Dovremo sentire la Soprintendenza per quelle che contengono manufatti artistici, ma per le altre valuteremo il da farsi: potremo rimetterle in vendita a prezzo irrisorio allo stato attuale perché vengano sistemate dai privati oppure, se ci saranno le risorse, ristrutturarle direttamente e rimetterle sul mercato a prezzo pieno».

Lo sgombero di ieri, quindi, è stato solo l’inizio di un iter che si annuncia lento ma necessario, soprattutto in vista del fatto che a breve verrà conferito l’incarico per il nuovo Piano regolatore cimiteriale. Un team di architetti e ingegneri comincerà a lavorare presto sugli ampliamenti e le migliorie necessarie, e sarebbe il caso che, in concomitanza con la realizzazione di eventuali nuove aree, si riuscisse a ripristinare quelle vecchie.

Intanto verrà riaperta la settimana prossima l’acqua all’interno del cimitero. L’erogazione era stata sospesa all’inizio dell’inverno per evitare che ghiacciassero le tubature, e il caso era finito persino in consiglio comunale perché, ovviamente, impediva anche l’utilizzo dei bagni. Essendo le temperature piuttosto alte, però, il Comune si è confrontato con Pavia Acque e si è deciso di riaprire i rubinetti subito nei prossimi giorni. Serena Simula