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Февраль
2024

Aumentano gli abitanti grazie ai nuovi immigrati: Udine raggiunge i 98.682 residenti

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Aumentano gli abitanti grazie ai nuovi immigrati: Udine raggiunge i 98.682 residenti

foto da Quotidiani locali

UDINE. Aumenta il numero dei residenti in città: al 31 dicembre dello scorso anno erano 98.682, ossia 340 in più rispetto a dodici mesi prima. Ma il dato degli iscritti all’anagrafe non deve ingannare. Perché per ogni nato in comune di Udine vengono registrati quasi due decessi.

Il saldo naturale, ossia la differenza tra i nati e i morti, risulta negativo per 557 unità, confermando il trend degli ultimi anni: nel corso del 2022 il dato era negativo per 587. Rispetto al passato insomma si fanno meno figli o comunque non abbastanza da mantenere costante la popolazione. Che è sempre più anziana.

Guardando agli ultimi dati Istat disponibili, il Friuli Venezia Giulia è la seconda regione più vecchia d’Italia con una media di 47,62 anni: soltanto la Liguria ha un’età media ancora più alta con 48,92, mentre la media del Paese è di 45,69. Per quanto riguardi gli udinesi maschi la media è 45,6, per le femmine 49,9.

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E allora, visto che si fanno meno figli e che i morti (1.201) sono di gran lunga di più dei nati (644), com’è che il numero dei residenti, seppur di poco, è cresciuto? Grazie al saldo migratorio che non è altro che la differenza tra il numero il numero degli iscritti, esclusi quelli per nascita, e il numero dei cancellati, esclusi quelli per decesso.

E anche nel corso del 2023 il saldo migratorio di Udine è positivo: i nuovi iscritti all’anagrafe sono stati ben 4.292, mentre le persone che hanno lasciato il capoluogo friulano per trasferirsi altrove sono state 3.397 con una differenza di ben 895 persone.

«Il dato è sicuramente positivo e conferma che Udine è attrattiva dal punto di vista della residenzialità – sottolinea l’assessore all’Anagrafe, Arianna Facchini –. Anche i dati de IlSole24Ore che hanno incoronato la nostra provincia quella con la più alta qualità della vita hanno evidenziato molti aspetti positivi che sicuramente incidono nella scelta di chi deve trasferirsi.

Dal canto nostro stiamo lavorando per potenziare i servizi alle famiglie per esempio con l’aumento dei posti nei nidi e nei centri estivi e potenziando l’offerta culturale e gli spazi per i giovani. La speranza è di contrastare così anche la denatalità».

Un contributo in questo senso arriva anche dagli stranieri che sono aumentati di 222 unità passando da 14.562 a 14.784 e non si tratta soltanto di stranieri provenienti dall’estero. Nell’elenco ci sono anche i figli di stranieri residenti che devono attendere i 18 anni per essere considerati italiani. «Una cosa assurda – sostiene Facchini – che chi nasce in Italia, vive e studia qui, debba aspettare i 18 anni per prendere la cittadinanza italiana».

La fatidica quota 100 mila abitanti, raggiunta l’ultima volta nel lontano 1986, resta lontana anche se da alcuni anni i dati che vengono presi come riferimento non sono più quelli dell’anagrafe, ma quelli dell’Istat che, a partire dal 2018, ha avviato un censimento permanente per avere una stima delle persone che hanno effettiva dimora abituale sul territorio.

E per l’Istat nel 2019 la popolazione udinese aveva superato di 170 unità quota 100 mila salvo poi scendere a 97.736 nel 2021.