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Февраль
2024

«Bar fracassone», la musica esaspera i residenti del centro di Mantova: pronta la diffida

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«Bar fracassone», la musica esaspera i residenti del centro di Mantova: pronta la diffida

foto da Quotidiani locali

«Non vorremmo dover ribattezzare il nome della piazza, da Concordia a Discordia». La battuta stempera un po’ il malumore, ma i residenti faticano a tenere a freno l’esasperazione.

Così una quindicina di persone che vivono sull’orlo della piazza, nel cuore storico della città, lamentano di non riuscire più a vivere per il volume della musica «che fa tremare i muri», «ostacola le conversazioni e impedisce di vedere la televisione in casa». Anche «dopo la mezzanotte», quando nemmeno i tappi alle orecchie riescono a garantire il sonno. Insomma, «un incubo».

Quale musica? L’indice torna a puntare sul locale Libenter, incastonato nel palazzo della Ragione, che potrebbe presto ricevere una diffida. “Torna” perché questo è l’ultimo atto di una lunga catena di petizioni, denunce pubbliche, chiamate alle forze dell’ordine e appelli agli amministratori. «Ci stiamo pensando» annunciano Corrado Gallico, Luisa Zanca, Alessandra Gallico, Luigi Foschi e Giulia De Cillis, in rappresentanza di un gruppo di residenti più largo.

La loro esasperazione incrocia l’amarezza del titolare del locale, Massimiliano Caltagirone, che ribatte: «Tutto questo è ridicolo e sconfortante, dovrebbero darmi le chiavi della città per il mio impegno a favore del centro storico, e invece devo difendermi da accuse pretestuose. Sono stufo, ma sono anche pronto a denunciare queste persone per diffamazione e lesione d’immagine».

Diritti in equilibrio

L’avvocato del gruppo è Lorenzo Gaioni, che già nell’aprile dell’anno scorso aveva firmato una lettera per conto degli stessi residenti, indirizzata, oltre che al Libenter, anche al Grand Hotel San Lorenzo (sotto la lente per gli eventi apparecchiati in terrazza), e alla vicina caffetteria. «La situazione si è mantenuta più o meno tranquilla per una decina di mesi – ricostruisce il legale – ma da qualche tempo alcuni eventi sono tornati a disturbare il diritto al riposo dei residenti».

In particolare, il riferimento è al Libenter e alla prima domenica di febbraio, quando il locale ha ospitato un dj set dall’ora di pranzo a quella dell’aperitivo serale. «Ma non solo» incalzano gli abitanti, particolarmente sensibili al tema delle autorizzazioni e dei controlli: «Chiamare Arpa per un intervento immediato è impossibile» ripetono. Accusando anche di leggerezza lo Sportello unico del Comune, per il via libera a certi eventi.

«Non si vuole spegnere la musica o mettere in discussione la libertà d’impresa, ma va trovato un punto d’equilibrio tra tutti gli interessi in gioco - media l’avvocato - cosa chiediamo? In sintesi, la certezza degli orari e del rispetto delle regole, insieme alla garanzia dei controlli».

Titolare al contrattacco

«Da vent’anni a questa parte il mio intento è sempre stato quello di gestire il locale senza arrecare alcun disturbo, e credo di esserci riuscito – rivendica Caltagirone – la prova sta nel fatto che nessuno mi ha mai chiamato dall’hotel San Lorenzo per protestare, e sì che la gente lì ci va per dormire. Nemmeno i clienti si sono mai lamentati del volume della musica, e posso dire di non essere mai stato sanzionato per il rumore. Al contrario, spesso e volentieri gli agenti e i carabinieri chiamati da questi signori, perché arrecavo disturbo, si sono scusati con me. È anche capitato che fossi accusato per eventi organizzati da altri. Se è il silenzio assoluto che vogliono, non è questo il posto giusto».