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Февраль
2024

I sindacati di Wärtsilä sollecitano il tavolo di crisi: «Serve subito chiarezza su Msc e Ansaldo»

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TRIESTE. La pazienza è finita. I sindacati chiedono che Governo e Regione convochino al più presto il tavolo ministeriale per la crisi Wärtsilä. Sono passate ormai due settimane dall’annuncio di Gianluigi Aponte rispetto all’accordo per l’acquisizione dello stabilimento di Bagnoli da parte del colosso della logistica Msc, che guarda all’impianto per produrre carri ferroviari. Altro non si è più saputo. Il previsto tavolo sull’Accordo di programma è stato rinviato per approfondimenti, le istituzioni non hanno voluto commentare la notizia e i vertici di Wärtsilä smentiscono che esista un’intesa scritta.

Il ministro Urso

Qualche parola l’ha spesa solo il ministro delle Imprese Adolfo Urso, assicurando l’impegno del governo «affinché queste importanti interlocuzioni giungano in porto nel modo migliore possibile». Fim, Fiom e Uilm battono però i pugni sul tavolo, chiedendo l’immediata riapertura del confronto: servono un chiarimento sul ruolo di Msc e la conferma dell’interesse di Ansaldo Energia, al momento unico player formalmente impegnato nel salvataggio.

Governo e Regione presi in contropiede

La sensazione delle segreterie sindacali è che Governo e Regione siano stati presi in contropiede dall’iniziativa di Msc. Né è piaciuto il modo in cui Aponte si è presentato a mezzo stampa nella vertenza che dura dal 14 luglio 2022 e che ha visto entrare e uscire di scena realtà come Mitsubishi, Rheinmetall, H2Energy e Christof senza che si sia mai arrivati vicini alla soluzione della vertenza.

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Nell’ultimo accordo firmato al ministero con la mediazione di Urso in persona, i patti fra le parti prevedevano la riconvocazione del tavolo di crisi entro febbraio. Il segretario nazionale della Fim Cisl Massimiliano Nobis sottolinea che «la data è entro e non oltre il 29, cioè giovedì. Entro questa scadenza il tavolo va riconvocato, anche alla luce dei mutamenti che ancora una volta abbiamo conosciuto solo attraverso la stampa». Nobis vuole «capire se Ansaldo conferma la proposta di reindustrializzazione o se l’offerta di Msc la esclude, se Governo e Regione sono sulla stessa linea di intervento oppure no. Vogliamo conoscere un piano industriale e non sentire solo annunci».

Un silenzio inaccettabile

Il collega della Fiom Cgil Luca Trevisan annota che «la convocazione del tavolo non c’è e non trapela nulla di nulla. Questo silenzio di Wärtsilä e delle istituzioni è inaccettabile. Msc? Se ci sono progetti nuovi, devono essere messi nella disponibilità delle parti per avviare il confronto sulla reindustrializzazione e addivenire a un accordo che garantisca continuità occupazionale e di reddito».

Il segretario della Uilm Guglielmo Gambardella ricorda che «sono passati dieci giorni dal rinvio del tavolo dell’Accordo di programma, che poteva essere la prima occasione per chiarire cosa sta succedendo dopo l’uscita di Msc. Le segreterie territoriali hanno chiesto un incontro alla Regione e aspettiamo anche il ministero». Gambardella ritiene che «l’impegno di Msc di assumere tutti i lavoratori è importante, ma servono investimenti e tempistiche. Nessuno invece conosce il piano e mi domando che ne sarà del piano di Ansaldo».

Imbarazzo sulla trattativa

Il giudizio sull’operato delle istituzioni è critico. Il responsabile provinciale della Fim Alessandro Gavagnin spera che «il silenzio di Governo e Regione sia propedeutico a risolvere il problema e non sia invece testimonianza dell’imbarazzo su una trattativa di cui le istituzioni sono state informate alla fine. Immaginiamo sia in atto un’interlocuzione con Msc per portare al prossimo tavolo almeno un cronoprogramma, perché il contratto di solidarietà scade a giugno e Wärtsilä difficilmente lo rinnoverà».

Fiom, Relli: attendiamo da 10 giorni una convocazione

Dalla Fiom, il segretario triestino Marco Relli dice che «da dieci giorni non abbiamo risposta alla nostra richiesta di convocazione del tavolo di crisi: pur capendo l’imbarazzo delle istituzioni, scavalcate di netto da Msc, chiediamo risposte o saremo costretti a mettere in campo ogni azione necessaria». L’omologo della Uilm Antonio Rodà sottolinea che «troppe sono le cose da capire sui piani di Msc a Ansaldo. È ancora della partita? I lavoratori attendono con ansia informazioni».

L’Usb critica con Sasha Colautti il tipo di produzione proposta da Msc: «Vogliamo capire come si preservi la strategicità del sito. La produzione di vagoni merci non è ad alto valore aggiunto: servono chiarimenti e certezze maggiori».