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Февраль
2024

Pallacanestro Trieste in casa finalmente si ricorda come si vince: torna la luce, Agrigento ko

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Pallacanestro Trieste in casa finalmente si ricorda come si vince: torna la luce, Agrigento ko

foto da Quotidiani locali

TRIESTE. Dieci minuti di grigiore e inconsistenza difensiva, altri dieci minuti per metterci una pezza e impattare, un secondo tempo da fare ciao agli avversari e chiuderla da scampagnata domenicale. Mancava da tempo il successo in casa Pallacanestro Trieste e la vera notizia in fondo è questa qua: la squadra di Jamion Christian chiude la serie negativa e si procura un po’ di serenità per aggredire le prossime partite.

Vittoria non è rinascita

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Vittoria non significa rinascita, claim o meno che sia, e serviranno altre verifiche a partire da sabato sera a Ferentino ospiti di Latina, ultimo nel girone verde. Intanto, però, qualcosa si muove e i già ridotti timori di venir raggiunti da Cento adesso possiamo considerarli definitivamente svaniti. Anzi, la sorprendente sconfitta interna di Verona contro Vigevano riapre le prospettive verso un possibile (benchè ancora oggettivamente improbabile) quarto posto al termine della fase a orologio. La Tezenis oltre ai due punti ha anche il saldo positivo negli scontri diretti.

La solidità di Giovanni Vildera

La versione che più piace di Trieste, quella che affronta gli incontri a muso duro, difende con decisione e sa cosa sia combattere, ha ormai il suo uomo-immagine: la solidità di Giovanni Vildera, quello che non molla mai, quello che fa legna e tira su casa, che usa i gomiti ma continua ad accumulare bottini personali importanti.

La Pallacanestro Trieste ripropone il quintetto visto già contro Cantù con tre piccoli (Ruzzier, Brooks, Filloy) e insieme Candussi e Vildera. Justin Reyes è a bordo campo spettatore con Luca Campogrande infortunatosi nell’ultimo allenamento.

Agrigento avanti in avvio

Avvio così così, con Agrigento avanti 3-9 al 3’ e primo cambio con Vildera fuori per Ferrero. Sconcertante un’azione difensiva con Trieste che assiste passiva alla ottima circolazione di palla di Agrigento e poi si fa bucare da Cohill che si infortuna nell’azione successiva. La Moncada già orfana di Sperduto deve fare a meno per qualche minuto anche dell’Usa, un involontario assist per i biancorossi che però continuano in una frazione senza nerbo. Piovono già i primi fischi mentre Agrigento si invola a +9 (6-15 7’). E i fischi si infittiscono quando Trieste chiude il primo quarto sotto di 11, 15-26. In difesa siamo alle solite, media 90, anche contro Agrigento. Squadra piatta (già 11 tentativi da tre con il 18%).

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I biancorossi provano ad aggredire

Il parziale successivo comincia con lo stesso spartito, al primo pallone spedito in tribuna le ginocchia affondano nel latte. Trieste che non sa palesemente cosa fare, con Ruzzier in panchina non ci guadagna in lucidità, la morale è che i siciliani facendo la loro partita dignitosa a metà quarto hanno ancora dieci punti di margine (21-31). I biancorossi provano ad aggredire di più in difesa, la Moncada adesso fa più fatica e qualche risultano arriva con una tripla di Filloy per il 25-31 al 18’. Quattro punti appena con i liberi di Deangeli, dentro di nuovo Ruzzier. Brooks dai cinque metri riduce ulteriormente (35-37), gran recupero di Filloy sulla rimessa siciliana, subisce fallo e dalla lunetta impatta per il 37-37 dell’intervallo. Rispetto al primo quarto si è visto uno sprazzo di difesa (concessi 11 punti) e di concretezza.

Secondo tempo: arriva il vantaggio

Primo possesso nel secondo tempo e primo vantaggio biancorosso con un semigancio di Vildera. E il “Barba” con la cattiveria giusta nell’azione successiva affonda a canestro e infila il libero supplementare (42-37 21’). Agrigento butta il possesso e dall’altra parte chi ti viene fermato con il fallo. Ma il Giovannone che con il libero realizzato colleziona l’ennesima doppia cifra del suo 2024. Sarà che Trieste non è più la bella addormentata in difesa dei primi dieci minuti, sarà che la Moncada sembra già essere in clamorosa riserva, il vantaggio prende consistenza con cinque punti di Brooks e la tripla di Filloy. Più dodici (51-39) a metà quarto, concedendo ai siciliani solo due punti. Si arriva al 30’ con le mani biancorosse sul match, 57-48, e pioggia di applausi per Vildera richiamato in panchina. In sostanza, Trieste ha permesso ad Agrigento più nel solo primo quarto che nei dieci minuti seguenti.

Il successo triestino

L’ultimo quarto diventa con simili premesse pura accademia, con il successo triestino abbondantemente al sicuro. Il vantaggio rimane entro larghissimi margini di sicurezza e nelle battute conclusive c’è spazio per Rolli, Obljubech e Camporale. Si finisce tra gli applausi con la Marinaresca della Curva Nord e tripudio di tamburi. Per ripartire bisogna pure cominciare a muovere passi. Il primo è stato fatto, ricacciarsi nei soliti errori e tornare indietro sarebbe un clamoroso errore.