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Февраль
2024

Strade in tilt per le nevicate, la rabbia dei sindaci del Bellunese: «Basta Tir, vanno fermati a valle»

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Strade in tilt per le nevicate, la rabbia dei sindaci del Bellunese: «Basta Tir, vanno fermati a valle»

I primi cittadini chiedono più controlli nei giorni di maltempo: «Troppi veicoli senza catene»

La prima, vera nevicata dell’inverno. Annunciata con largo anticipo. E arrivata puntuale anche nella dimensione prevista. Come dire che è improvvido chi l’ha sottovalutata e, soprattutto, chi non ne ha tenuto conto.

Perché – si chiedono i sindaci – tanti automobilisti non si sono attrezzati di gomme di neve e catene? Perché, chi non poteva farlo, è uscito comunque di casa? Ma, soprattutto, perché i carichi pesanti non sono stati controllati? E, se sprovvisti ad affrontare l’emergenza, perché non sono stati fermati?

Il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, rivendica la rapidità con cui è stato implementato il Piano Neve ai piedi delle Tofane, da parte del Comune. Al tempo stesso lamenta che «ancora una volta non sono stati fermati i tir, i camion, sprovvisti di catene de neve». Chi doveva farlo? «Chi ha la competenza di controllare, di vigilare», risponde, aggiungendo immediatamente che «quanto di grave è accaduto deve servire da lezione affinchè non si ripeta».

E a questo punto Lorenzi ricorda che la prossima settimana ritorneranno le precipitazioni nevose. Ma le proteste – obiettiamo – riguardano anche la ritardata pulizia di alcune strade nei pressi di Cortina? «Ma lo sa perché? Le nostre macchine sono rimaste intrappolate nell’ingorgo creato da questi camion che dovevano essere fermati», spiega Lorenzi. «Si sono formate lunghe code dalle quali è stato difficile, se non impossibile liberarsi».

Il sindaco dà i tempi di quando è scattato il Piano neve per i mezzi e gli uomini del Comune. E di quando sono state movimentate le squadre di appoggio, in appalto al Comune. «Hanno lavorato giorno e notte per pulire strade, piazze, parcheggi. Il tutto reso purtroppo problematico dalla presenza di tante auto sistemate come potevano esserlo, considerata appunto la presenza della neve. Ma posso testimoniare, per il lavoro compiuto, che gli assessori Ghezze e da Rin e gli altri collaboratori hanno operato al meglio».

Anche l’avvocato Marianna Hofer, sindaco di Valle di Cadore, si pone pesanti interrogativi sulla presenza di camion e Tir lungo l’Alemagna. E lo fa mentre ancora rilancia il disagio di propri compaesani che, rientrando dal lavoro a Cortina, hanno impiegato quattro ore per rientrare a casa lungo l’Alemagna. «Venerdì è nevicato dalle 10 fino al pomeriggio, quindi c’era tutto il tempo di intervenire, magari posizionando subito un posto di controllo a Longarone, a Termine di Cadore», interviene Hofer. «Il problema non è nuovo, più volte l’abbiamo rilanciato e non solo per le situazioni di emergenza. La statale Alemagna, lo si sa da sempre, è inadatta a questi automezzi, specie nell’attraversamento dei paesi. Chi deve salire in Austria adoperi l’autostrada, non gli si permetta di raggiungere il Brennero con deviazioni impraticabili».

Il sindaco di Valle ricorda che a suo tempo, insieme al commissario prefettizio a Pieve di Cadore, aveva posto il tema all’attenzione dell’Anas, invitando la società a privilegiare interventi di sistemazione radicale dell’arteria anziché investire nei progetti di smart road poi realizzati. «Almeno si usasse questa opportunità per controllare e fermare le auto e i Tir che non sono attrezzati a proseguire».

Il problema dei Tir lo avverte perfino la Val di Zoldo, che dovrebbe essere estranea alla grande rete di comunicazioni. «Eppure un tir straniero si è bloccato tra Fusine e Dont sulla 251», ancora si arrabbia il sindaco Camillo De Pellegrin. «La strada è rimasta interrotta per circa tre ore. Non aveva le catene. Il camionista era diretto al Brennero e non si rendeva nemmeno conto perché il navigatore lo avesse deviato, all’altezza di Longarone, verso lo Zoldano, forse per farsi lo Staulanza, raggiungere Colle santa Lucia ed Arabba, salire il Campolongo e raggiungere Brunico; cose da pazzi in una giornata come quella di venerdi».

Ma De Pellegrin ne ha non solo per gli autotrasportatori, pure per i semplici automobilisti. «Si sono lasciati sorprendere dalla suggestione della primavera, per cui tanti di loro non avevano le gomme da neve, tanto meno le catene. In alcuni casi meriterebbero la sanzione da parte delle Forze dell’Ordine: se si hanno le catene a bordo, è presupposto l’obbligo di saperle montare».

Per tutta la mattinata di venerdì, sia il vigile che la responsabile amministrativa sono rimasti sulle strade della valle, correndo da una parte all’altra, per aiutare i malcapitati a mettere appunto le catene. Senza contare le numerose uscite di strada. C’è un punto della 251 in cui l’altro ieri, per la quarta volta, è stata divelta la segnaletica verticale. Il Comune di Val di Zoldo ha quattro operai. Ha pertanto impegnato sia loro che gli autisti degli scuolabus a pulire le strade e soccorrere chi si trovava nel bisogno. «Ma il personale resta sempre scarso rispetto alle esigenze».