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Февраль
2024

Due comuni mantovani divisi dal ponte di Calvatone

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Due comuni mantovani divisi

dal ponte di Calvatone

Il sindaco di Bozzolo  sbotta per i ritardi sull’intervento al manufatto che potrebbe essere reso pedonale

Sulla riva destra del fiume si scalpita, insofferenti ai tempi dei palazzi milanesi. Dall’altra sponda si attende fiduciosi, più inclini allo scetticismo che all’ottimismo. L’intervento sul ponte in ferro tra Calvatone e Acquanegra, al momento fuori uso perché pericoloso, invece che collegare, in questo momento divide i due comuni di Bozzolo e Acquanegra. Il sindaco del primo, Giuseppe Torchio, spinge perché si intervenga al più presto, forte di una raccolta firme sostanziosa, già 1500, a cui si sta aggregando anche la corteggiata Asola, mentre sull’altra riva Monica De Pieri, è più incline ad adeguarsi ai tempi della Sovrintendenza regionale, «che è in attesa degli ulteriori documenti necessari».

La polemica

«Avrebbero dovuto inserire il tema all’ordine del giorno di giovedì, dopo la richiesta del Sovrintendente Gabriele Barruca, che ha dovuto passare la palla a Milano perché il ponte interessa due province, Mantova e Cremona, ma è slittato» sbotta Torchio, che vede il collegamento tra i due ospedali di Bozzolo e Asola e la strada verso il Garda come obiettivi importanti, a cui puntare in fretta. «Non vogliamo imporre niente, basta che decidano - precisa - nell’attesa si potrebbe realizzare il ponte provvisorio militare Bailey, che tra l’altro è già stato finanziato dalle due province e dalla Regione con 750mila euro ciascuna».

Torchio cita i precedenti a cui guardare: «tra Isola Dovarese e Fontanella Grazioli c’è un ponte in ferro che è stato mantenuto aperto per ciclisti e pedoni, Stessa cosa tra Quinzano sull’Oglio e Bordolano, dove il vecchio ponte è stato mantenuto e trasformato in un museo con le piroghe affiorate». Morale: non abbatterlo è possibile, basta volerlo.

I dubbi

Non è così categorica De Pieri, placata anche dalla vicinanza politica ai palazzi milanesi, non si sente pressata dalla raccolta firme nei locali pubblici del paese. «Non sono contraria, ma ritengo sbagliata l’intestazione, in cui si chiede che il ponte venga riaperto e reso pedonale. Abbiamo relazioni di due super ingegneri che scrivono che non è percorribile né piedi né in auto. Ma dobbiamo aspettare che l’ente regionale si esprima».