ru24.pro
World News in Italian
Февраль
2024

Omicidio di Bledar, c’è la pista della prostituzione: ci sono stati altri incontri nel bosco

0
Omicidio di Bledar, c’è la pista della prostituzione: ci sono stati altri incontri nel bosco

Quello con il 17enne che avrebbe assassinato il giardiniere in via Colli sarebbe stato solo uno degli appuntamenti clandestini della vittima

L’assassino di Bledar Dedja non sarebbe l’unico uomo con cui il giardiniere albanese aveva incontri sessuali. Il contesto in cui si è consumato il delitto potrebbe essere quello di un giro di prostituzione, e di rapporti sessuali in cambio di soldi e piaceri.

Un’ombra che si allunga su quella “seconda vita” della vittima – solo in parte scoperta dalla moglie attraverso un investigatore – e su tutta Pieve del Grappa, sconvolta per l’arresto del 17enne – di una insospettabile famiglia del luogo – e per i contorni che stanno emergendo dalle indagini.

Il movente non è ancora noto, non è chiaro cosa abbia innescato la furia omicida che ha portato il diciassettenne ad accoltellare per una quindicina di volte il 39enne albanese nel bosco di via Colli, a Paderno del Grappa, il 20 gennaio. Questione di soldi? Un litigio? O forse, è un’ipotesi al vaglio degli investigatori dei carabinieri, il diciassettenne, a conoscenza di altri nella stessa di situazione, avrebbe voluto liberare sé stesso e gli altri dal giogo dell’uomo.

Ma la ricostruzione di quanto accaduto è ad oggi ancora complicata. Una degli approfondimenti in corso è se fossero coinvolti altri minorenni.

Quel che è certo è che Bledar aveva una vita in famiglia, e un’altra fuori. Che era stata in parte scoperta dalla moglie stessa alcuni mesi fa, quando aveva messo sulle tracce del marito un investigatore privato. Ne era emerso un quadro di relazioni extra coniugali, anche con altri uomini.

Ma non con minorenni. Poi nel corso delle indagini dopo l’omicidio - indirizzate subito alla pista sessuale - si è scoperto che Bledar aveva due cellulari; e in quello tenuto nascosto a familiari e amici c’erano le tracce della sua seconda vita. E i contatti di alcuni ragazzi. Un quadro dunque ancora non definito, dove si inseriscono sesso, soldi e appuntamenti clandestini.

Domani nell’interrogatorio di convalida che si terrà nel carcere minorile di Treviso, il ragazzo, assistito dall’avvocato Elisa Berton potrebbe fornire elementi chiave per capire cos’è accaduto quel giorno e per definire il rapporto che aveva con l’uomo che avrebbe assassinato.

A quanto si apprende l’assassino e la vittima si conoscevano da tempo, circa un anno. Il loro rapporto non era nato online o sulle chat, ma i due si sarebbero incontrati sul posto di lavoro. Il 20 gennaio scorso Bledar Dedja ha dato appuntamento al ragazzo. Il giovane è salito sulla Mercedes del 39enne e sono arrivati in via Colli.

Poi, a un centinaio di metri da dov’è stata trovata l’auto, si è consumato l’omicidio. Bledar ha provato a difendersi, e il diciassettenne si è ferito a un mano. Poi è scappato a piedi, portando con sé il coltello da cucina e le chiavi dell’auto. Poi, prima di arrivare a casa, se n’è liberato, insieme ad alcuni indumenti macchiati di sangue. I carabinieri li stanno cercando in queste ore, in un paio di luoghi della zona individuati come quelli del possibile abbandono.

Il diciassettenne se n’è andato a piedi per tornare a casa. E sarebbe stato immortalato da una telecamera mentre camminava in direzione della propria abitazione. Arrivato a domicilio, con una ferita alla mano, si è medicato da solo senza ricorrere alle cure dell’ospedale. Mentre nel bosco di via Colli il corpo di Bledar Dedja giaceva a terra, con i pantaloni e le mutande abbassate. Un dettaglio che inizialmente poteva essere interpretato come una messa in scena, in vece gli inquirenti hanno seguito la pista dell’appuntamento clandestino finito in tragedia.