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Февраль
2024

A Venezia l’ex convento di Santo Stefano è nel degrado

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A Venezia l’ex convento di Santo Stefano è nel degrado

foto da Quotidiani locali

È in uno stato di degrado ormai avanzato e preoccupante il magnifico portale rinascimentale dell’ex convento di Santo Stefano, in calle dei Frati, sede dell’agenzia delle Entrate. Una condizione pietosa per l’edificio ora di proprietà dell’Agenzia del Demanio, che ha ormai assunto un colore verdastro, invaso dalle erbacce e dai rampicanti, ma anche consumato dall’umidità che sta letteralmente “mangiando” parti del suo intonaco, in via di distacco.

Già oltre dieci anni fa l’edificio era stato sottoposto a un intervento di manutenzione straordinaria da parte del Demanio che non ha, evidentemente, raggiunto i suoi obiettivi e dovrebbe essere nuovamente restaurato, anche in vista del trasferimento qui della sede del Tar, il Tribunale amministrativo del Veneto, in alcune sue parti. Il Tar si prepara infatti entro pochi anni a “traslocare” da Palazzo Gussoni Grimani, la sede che occupa da qualche anno, dopo aver già lasciato quella precedente in campo della Fava, ora trasformato in un albergo di lusso, l’hotel Ai Reali. Palazzo Gussoni Grimani, cinquecentesco edificio nel sestiere di Cannaregio, affacciato sul Canal Grande, che appartiene alla Regione, è stato a già inserito nel suo piano di alienazioni.

Pronto a essere venduto non appena appunto l’ex convento di Santo Stefano sarà in grado di ospitare il Tar, ora in concessione nel palazzo della Regione. L’ex convento di Santo Stefano, proprio a fianco della chiesa che si affaccia sull’omonimo campo, era appunto una volta sede dei monaci Eremitani Agostiniani. È caratterizzato anche da uno stupendo chiostro, risalente al 1529 e progettato dal un grande architetto come lo Scarpagnino dopo che un incendio aveva distrutto la precedente struttura. Al centro vi è una vera da pozzo e, tutto intorno, è cinto da un portico; sappiamo dalle fonti documentarie che Giovanni Antonio Pordenone (Pordenone 1484 – Ferrara 1539) vi aveva dipinto, agli inizi degli anni trenta del Cinquecento, dopo l’incendio, scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.

Dopo le soppressioni napoleoniche di inizio ’800, il chiostro subì un lento degrado, finché ciò che rimaneva degli affreschi fu staccato e trasferito nella Galleria Franchetti alla Ca’d’Oro sul Canal Grande. Ormai da parecchi anni, nell’ex convento, la cui porta principale si affaccia su Campo Sant’Angelo, ha appunto avuto sede l’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate