Feltre, sportello per uomini violenti e pentiti: «Intercettare i casi evitando recidive»
Nasce a Feltre lo sportello di ascolto, assistenza e sostegno psicologico di uomini maltrattanti, presentato ieri dal sindaco Viviana Fusaro e dall’assessore Maurizio Zatta, e comincia la sua attività di contatto già da questo mercoledì con orario dalle 16 alle 20. Lo sportello sarà attivo nei locali dell’Azienda municipalizzata di piazzale Nasci. Si tratta della prima iniziativa in questo settore nella provincia di Belluno e va a integrarsi alle altre iniziative di sostegno alla famiglia.
Per lo sportello dedicato agli uomini maltrattanti che avrà uno spazio neutro, lontano dai riflettori a garanzia della privacy, ci si avvale dell’associazione vicentina Ares, presieduta dallo psicologo Brian Vanzo, che mediamente assiste una ventina di uomini all’anno, che ieri ha spiegato le modalità di accesso allo sportello e il percorso da intraprendere. E sarà proprio l’équipe di Vanzo a supportare il personale dell’Azienda feltrina diretta da Bortolo Simoni che ha investito 5 mila euro per l’avvio dello sportello.
Accesso su appuntamento
L’accesso non è spontaneo. La prima cosa da fare è chiamare il 388/ 7742014 per un appuntamento. Risponderanno i referenti di Ares ai quali si spiegherà il problema e ci si sottoporrà a due test di valutazione a Bassano del Grappa. «È questo un passaggio fondamentale per l’accesso al percorso», ha detto lo psicoterapeuta Brian Vanzo. «Noi accogliamo senza giudizio tutti gli autori di violenza, provengano essi dai servizi sociali quando alla base dell’agìto può esserci anche una comorbilità psichiatrica, o chi lo fa spontaneamente. Dopo il primo percorso gestito da noi, i soggetti torneranno all’équipe dell’Azienda feltrina affiancata dalla nostra per questa prima fase».
Attualmente dalla provincia di Belluno sono in valutazione a Ares una decina di persone, la previsione è che a fine anno il numero raddoppi.
Le facce della violenza
«Quello che ci proponiamo con l’iniziativa dello sportello è di andare incontro alle persone in una relazione di aiuto anche per la prevenzione delle recidive», ha esordito la responsabile dei servizi sociali della Municipalizzata, Ilaria De Paoli. La violenza è agita nel rapporto fra due persone, non necessariamente donna e uomo. «Vediamo casi di maltrattamenti fra fratelli, fra figli e genitori, i rapporti sono diversi ma l’azione è comune. L’idea pertanto è di completare il mosaico di servizi per proteggere la parte debole della popolazione».
Il fatto che si inauguri lo sportello per uomini che abbiano commesso reati contro donne o categorie vulnerabili, non è da taglio del nastro. Su questo è stato chiaro l’assessore Maurizio Zatta: «Questo non è un traguardo ma un punto di partenza, è il primo segnale per cercare di invertire la rotta culturale e creare un presidio di civiltà».
Segnali di disagio
Fra i testimoni di una delle tante tragedie annunciate che connotano il triste novero dei femminicidi, anche il sindaco di Riese Pio X, Matteo Guidolin. Nel suo Comune, a dicembre di un anno fa, è stata uccisa Vanessa Ballan per mano dell’ex amante. «La comunità che rappresento è stata accusata di non aver fatto abbastanza», ha detto il sindaco. «Ma da qualche anno capiamo che c’è anche un’altra emergenza, quella che riguarda le separazioni non consensuali che portano a livelli altissimi di esasperazione per una serie di ragioni, non ultima quella economica e della perdita della casa che riguarda gli uomini. Come Comune, proprio al fine della prevenzione dei femminicidi, stiamo considerando di attivare anche uno sportello per la residenzialità pensato per gli uomini separati».