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Февраль
2024

Lavori da ultimare per Go!2025: il Comune di Gorizia si allea con 5 enti

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GORIZIA Correre. Perché Gorizia deve cambiar volto in vista della Capitale europea della cultura. «Il traguardo temporale, non differibile sia per i progetti finanziati dal Pnrr sia per altri, per noi sarà anticipato perché lo scopo - scandisce il sindaco Ziberna - non è di rendicontare le spese all’Ue entro la fine del 2026, bensì quello di realizzare gli investimenti per renderli fruibili nel 2025. Ciò ci consente di essere, orgogliosamente, tra i soggetti in Italia che finiranno le opere in anticipo sui tempi».

Il Comune ce la farà? Al PalaBigot lavori in corso ancora non si vedono, l’ascensore al Castello viene sottoposto ai collaudi ma non c’è la data dell’inaugurazione, il cantiere ai Giardini sembra procedere a rilento e si potrebbe continuare con il Bastione fiorito, il Teatro tenda, il parco della Valletta del Corno.

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L’alleanza con cinque enti

«Per completare gli interventi - concetti che il sindaco ha espresso anche in Consiglio comunale illustrando il Dup (Documento unico di programmazione) - si è reso necessario coinvolgere il maggior numero di soggetti possibile al fine di suddividere gli oneri, particolarmente impegnativi. In ciò, la Regione è stata al nostro fianco mettendoci a disposizione strutture regionali.

Mi riferisco all’Edr per bando Borghi e campus scolastico, al GectGo per Transalpina e ciclabili, all’Erpac, a Fvg Strade. Al nostro fianco abbiamo anche altri soggetti quali il Consorzio per lo sviluppo economico e industriale del nostro territorio. Ma anche Promoturismo, sebbene non per investimenti bensì per la spesa corrente. Siamo stati accusati di aver avviato tanti cantieri e di non averli ancora chiusi. Comprendo come nessuno possa conoscer tutto, ma le opere pubbliche hanno bisogno di tempi derivanti dalla legge e dal mercato. Ciò significa che, dopo aver trovato le risorse, vi sono tempi di predisposizione dei bandi di gare e appalti, di loro pubblicazione, di assegnazione dei lavori».

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L’appalto luce e gli undici ricorsi

Il capo della Giunta rammenta anche un caso-limite. I vincoli di legge sono anche quelli che hanno portato, ad oggi, a ben undici impugnazioni nella procedura di individuazione del soggetto che provvederà alla sostituzione di tutti i circa 7.000 punti di illuminazione pubblica. «Sebbene il Comune abbia “vinto” tutti i ricorsi al Tar, questi - continua il sindaco - allungano i tempi e, ancor di più, quando le società impugnano i pronunciamenti loro avversi al Consiglio di Stato. Il primo passo per una nuova illuminazione pubblica l’abbiamo compiuto... oltre 5 anni fa. Ma vincoli di legge sono anche i pareri obbligatori e vincolanti della Soprintendenza, la quale anch’essa sotto organico, fa quello che può. Pensiamo ad interventi come quello della risalita al Castello, ai Giardini pubblici, alla Valletta, per citarne alcuni. Sono sempre vincoli di legge quelli che hanno dilatato, a dismisura, i tempi per l’assegnazione della riqualificazione del “Fabretto” in Campagnuzza. Dieci anni fa un ritardo di due anni non avrebbe comportato un sensibile aumento di costi ma il mondo è cambiato. La salita di costo delle materie prime a seguito delle note vicende ha comportato un incremento delle spese di realizzo con conseguente dispendio di tempo destinato al reperimento delle risorse aggiuntive. Spesso, inoltre, tali incrementi hanno imposto la revisione dei progetti con ulteriore dilatazione dei tempi».

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La macchina comunale

Ziberna vuol sottolineare anche un impegno degli uffici «mai visto prima, per giunta con risorse umani calanti. Insisto sulle risorse umane perché, credetemi, senza dubbio uno degli sport più praticati in Italia è quello di criticare i dipendenti pubblici e, più in generale, l’ente pubblico ma dobbiamo andare orgogliosi dei nostri dipendenti, nella consapevolezza che stiamo tutti correndo con uno zaino pesante sulle spalle, dovuto a leggi e leggine che, proprio perché ente pubblico, hanno lo scopo di tutelare trasparenza, concorrenza, legittimità e altri interessi diffusi che non appartengono al mondo del privato».

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I rapporti stretti con Nova Gorica

Peraltro, per la prima volta, Gorizia pensa alla sua crescita dialogando anche con Nova Gorica, allargando idealmente e reciprocamente i propri perimetri. Ciò accade nella rivisitazione della fruibilità dell’area della Transalpina, della ciclabilità, degli spazi per le residenze studentesche e per la formazione, vista la carenza di spazi oltreconfine. «Go!2025 - conclude il sindaco - agevolerà, o meglio, le sta già agevolando, le relazioni tra persone e associazioni al di qua e al di là del confine per abbattere quel muro ancora esistente di paure, di non conoscenza reciproca. Stiamo scrivendo anche grazie a ciò la storia della Gorizia che verrà e lo facciamo anche grazie alla comunità linguistica slovena in Italia».