WARM UP | PEnsieri della vigilia
Si arriva alla giornata più lunga, quella del derby. Si può parlare in maniera asettica quanto si vuole, si può ragionare quanto si vuole sul discorso dell’obiettivo finale, di una visione più ampia e dei soliti tre punti in palio. E’ solo una partita di calcio, E solo un gioco. Tutto falso: La verità è che se il calcio ha cosi grande presa sulle persone è unicamente grazie alle emozioni che questo trasmette. E nel concetto di emozione niente può superare il concetto di derby. Vincere un derby non è importante, è l’unica cosa che conta. Il derby è tensione, paura, voglia di essere lì per gridare forte contro il nemico sportivo di sempre. Per questo la partita di domani è una storia a se, sicuramente dentro ad un racconto più ampio, ma pur sempre una storia a se. E domani per l’Empoli ci potrebbe essere una grandissima opportunità per andare a scrivere una pagina di storia, nell’anno in cui si vorrebbe fare la storia. Mai gli azzurri hanno vinto tutte e due le partite di campionato contro la Fiorentina, adesso – avendo battuto i viola nella gara di andata – questa opportunità c’è, ed il momento vede gli azzurri in grande spolvero, e con un entusiasmo addosso mai visto prima. I viola invece sono ad un vero bivio, ad un momento del loro personale cammino non certo semplice. La sconfitta di Bologna ha certificato le tante problematiche della squadra di Italiano, con adesso una tifoseria divisa e pronta a buttar fuori tutta la loro rabbia se le cose ad Empoli (a casa dei cugini poveri) si dovessero mettere male. Un boomerang che l’Empoli di Nicola deve essere pronto a raccogliere, facendo delle insicurezze altrui – un po’ come successo anche a Salerno – un’arma in più a nostro favore.
Provando ad andare oltre tutto l’aspetto campanilistico, la gara con la Fiorentina è un test importante per andare a certificare la bontà del lavoro sviluppato fin qui dal terzo allenatore stagionale. La partenza fatta da Nicola, come già rimarcato anche in settimana, ha i contorni del magico, dell’incredibile. Otto punti in quattro partite, un gioco fluido in fase di possesso, i gol ritrovati, una difesa che tiene bene e che ha subito soltanto due gol, ed una crescita mentale davvero pazzesca. Una squadra che ha la forma di una squadra. In ogni singola gara l’Empoli ha saputo far bene, ed anche se un gli avversari incrociati (per motivi diversi) non sono parsi nelle loro miglior giornate, la scossa c’è stata e la mano di Nicola si è vista. La Fiorentina, proprio per il suo momento particolare, coniugato però ad una qualità che non si può discutere, rappresenta un banco di prova importante. Dovesse andare come tutti auspichiamo, si potrebbe davvero iniziare a ragionare della salvezza in maniera lontana da come lo si è fatto nelle ultime settimane. La cosa maggiormente importante, però, sarà che la squadra dia le stesse sensazioni che ha dato fin qui. La tanto chiacchierata continuità deve essere prestazionale prim’ancora che nei risultati, e la squadra domani è chiamata ad un compito non facile. Uno scalino da superare. Tra l’altro, quella di domani sarà la prima gara – sotto la gestione Nicola – che giocheremo contro una squadra che difende a quattro. Sarà molto curioso capire se in questo ci saranno o meno delle variazioni al tema tattico. Fin qui Nicola ci ha abituato ad un modulo specifico con poche variazioni nella formazione di partenza. Quello di domani, al Castellani, potrebbe essere un pomeriggio di quelli che fanno la differenza, di quelli che fanno la storia…nella storia
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