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Февраль
2024

Pulizia dei fondali a Trieste, da Sticco riemergono i detriti portati in acqua dalle mareggiate

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TRIESTE Piatti, bicchieri, fusti di birra, pezzi di cucina, vetri, lamiere, sono solo alcuni dei detriti raccolti sabato dalla società sportiva Mare Nordest nei dintorni dello stabilimento balneare Sticco, che nei mesi precedenti ha subìto forti danni a causa delle mareggiate autunnali.

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A intervenire sono stati 35 volontari di cui 15 subacquei, tutti provenienti dal mondo dell’associazionismo sportivo ed ambientale come Murena Diving sporting Club, Deep Blue, Circolo Sommozzatori Trieste, che dalle 10 alle 13 hanno lavorato alla pulizia dei fondali.

L’operazione ideata da Nordest, si era già mobilitata infatti per collaborare alla ripresa dello stabilimento, prelevando dal mare i resti più grossi. «Chi lavora sul mare o a contatto con esso – hanno sottolineato Edoardo Nattelli e Roberto Bolelli della Nordest – sono nostri amici ed è nostro compito aiutarli per risanare le ferite delle mareggiate».

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Sono tonnellate i detriti raccolti in questi sei mesi, tra cui una friggitrice e un frigo. Solo sabato, pezzi di sdraio, lamiere, innumerevoli attrezzi del bar e della cucina sono stati ripuliti fino a 5 metri di profondità adiacente lo stabilimento, depositati poi tutti in cumulo per lo smaltimento previsto da parte dell’azienda Logistica srl, da sempre in collaborazione con Nordest.

«Questa è una zona che fa risacca – ha piegato Bolelli – e c’è bisogno di un monitoraggio e di un costante intervento che cerchiamo di affrontare anche grazie al sostegno della Regione. Ma la maggior parte del lavoro viene svolto dal volontariato puro».

A presenziare all’intervento, c’era anche l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro.

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«Oltre 400mila euro di danni: lotta contro il tempo per la riapertura»

Nello specifico, per quanto riguarda invece la situazione logistica dello stabilimento Sticco, i lavori da affrontare riguardano l’intera area, dalla cucina e il bar, fino agli spogliatoi e all’asfalto:

«Entro il 1° giugno dobbiamo assolutamente essere operativi – ha detto Manfredi Carignani, uno dei tre titolari di Sticco – e abbiamo solo tre mesi per ricostruire tutto».

Per quanto riguarda l’ammontare dei danni si parla di «oltre 400 mila euro. Tutta l’attrezzatura è da buttare perché completamente distrutta dalle mareggiate - continua Carignani - e l’interno del bar è da ricostruire. Quello che abbiamo investito in cinque anni di lavoro, non c’è più. Al momento c’è un bando regionale per tutti gli stabilimenti balneari della regione, ma ci viene richiesto in ogni caso di anticipare la spesa degli interventi e nell’arco di quattro mesi vedere arrivare una parte delle economie.

A noi, come a tutti gli altri stabilimenti, serve una mano per iniziare i lavori che faremo partire a giorni, in ogni caso, perché dobbiamo farcela entro il 1° giugno per riprendere a lavorare. Dobbiamo farcela».