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Февраль
2024

Protesta dei trattori da Voghera a Tortona, 250 in corteo a Mortara

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Tortona. “Non chiediamo incentivi, ma il giusto compenso per il nostro lavoro”; “Vogliamo lavorare la nostra terra, la burocrazia ci sta uccidendo”; “Noi 4% incolto, voi 100% incolti”; “Lavoriamo per il futuro di tutti”, fino a un ironico “Se senti le farfalle nello stomaco, non è amore; è la farina di insetti che ti sei mangiato ieri che si sta schiudendo”; sono alcuni degli slogan esposti negli striscioni giovedì mattina a Tortona, alla manifestazione del gruppo Agricoltori Amici per chiedere meno burocrazia, tutela delle produzioni naturali, rivedere le percentuali di terreni non coltivabili, tutela da importazioni e concorrenza sleale, revisione del Green Deal.

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Oltre 450 trattori hanno sfilato giovedì a Tortona e Mortara. Giovedì mattina una colonna di mezzi agricoli è passata in tangenziale a Voghera, diretti a Tortona. A Tortona c’erano oltre 200 trattori, provenienti non solo dal territorio locale ma anche dall’Alessandrino e dall’Oltrepo pavese. A Mortara quasi 250 mezzi.

Tortona

Una sfilata pacifica per le vie del centro, gestita dalle forze dell’ordine, un corteo ordinato per farsi sentire dalle istituzioni regionali, nazionali e soprattutto europee. Il raduno dei trattori è cominciato tra le 8 e le 8.30 all’area artigianale in zona Villoria: qui i trattori si sono progressivamente schierati, a bordo strada della statale per Voghera e sono stati formulati i saluti ufficiali.

Nessun comizio dei manifestanti, solo gli interventi delle istituzioni, rappresentate dal sindaco di Tortona Federico Chiodi, di Pontecurone Valentino D’Amico e dal presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino: il primo cittadino di Tortona ha dato il benvenuto e dichiarato la vicinanza alle istanze degli agricoltori: “La nostra città vi accoglie e vi permette di esprimere le difficoltà che condizionano il vostro lavoro, c’è disponibilità all’ascolto e condivisione su quanto chiedete”. Il presidente della Provincia ha ribadito la vicinanza, anche per lo svolgimento pacifico e corretto dei cortei, “il fatto che non si chiedano sussidi o sostegni materiali ma solo di potere svolgere il proprio lavoro in maniera lineare e guadagnando il giusto” e alcune attenzioni a livello locale: “Il no all’eolico sui crinali appenninici, per tutelare quel paesaggio di cui gli agricoltori sono custodi, la tutela del dissesto idrogeologico nelle zone collinari, la lotta agli ungulati che colpiscono le produzioni agricole collinari e montane”.

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Tra i manifestanti anche l'attrice Ornella Muti e la figlia Naike Rivelli, imprenditrici agricole. "Abbiamo iniziato i presidi tre settimane fa in Calabria, dove abbiamo un grande orto. Dal sud siamo salite a Sanremo e oggi in Piemonte dove viviamo anche noi. E' importantissimo - spiegano - lottare tutti insieme. Non c'è cosa più importante dell'unione. Ci abbiamo messo la faccia, nonostante i sacrifici di correre qua e là".

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Il corteo ha preso il via dal punto di ritrovo poco prima delle 10, per raggiungere il centro cittadino attraverso largo Europa e corso Romita, effettuare un passaggio di fronte al palazzo comunale, poi svoltare in corso Don Orione fino all’altezza del santuario e poi in circonvallazione per rientrare in città all’altezza della rotonda Liebig, poi corso Cavour e ritorno al punto di raccolta. Nel pomeriggio dalle 14,30 un secondo corteo, su tracciato più breve, senza arrivare quindi al municipio e al santuario, per poi sciogliere le righe intorno alle 17.

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Mortara

A Mortara sono arrivati più di 250 mezzi da tutta la Lomellina, ma anche dalle province limitrofe di Vercelli e Novara: i trattori hanno sfilato due volte all’interno della città dell’oca mandando in tilt la viabilità. Il presidio individuato dall’organizzatore, il conte Carlo Besostri Grimaldi di Bellino, titolare di un’azienda agricola con sede alla frazione Goido di Mede, era il piazzale del cimitero di strada Milanese, all’incrocio con la statale 494 Vigevanese.

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Qui, dalle 9 alle 10, si sono dati appuntamento i trattori, molti dei quali issavano la bandiera tricolore e cartelli con vari slogan: “Produciamo sano e italiano”, “I nostri problemi saranno nel piatto di tutti”, “Il nostro futuro è anche vostro”. Assenti le organizzazioni agricole: Coldiretti, Confagricoltura e Cia-Agricoltori italiani. «Ogni agricoltore arrivato qui a Mortara – spiegava ieri Besostri Grimaldi – è iscritto a una delle principali confederazioni agricole, ma le nostre richieste nascono dalla base e dalle difficoltà che sta vivendo l’agricoltura di tutta Europa».

Verso le 10 lo stesso Besostri Grimaldi, a bordo di un pick-up, ha aperto il corteo dei trattori diretti verso la circonvallazione di Mortara, tratto della statale 494. Tutto sotto l’occhio di un nutrito numero di forze dell’ordine, fra Polizia, carabinieri e polizia locale. Il serpentone dei trattori, al suono dei clacson, ha percorso il tratto fino alla rotonda per Tromello e, oltrepassato il cavalcavia, quella per Cergnago arrivando poi in viale Raffaello Sanzio e rientrando in città all’ultima rotonda verso Castello d’Agogna. Poi il corteo ha sfilato in corso Torino deviando verso corso Garibaldi, costeggiando il palazzo municipale e imboccando corso Cavour per fare ritorno al cimitero.

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Decine di automobilisti si sono ritrovati in coda, a velocità molto limitata, oppure, se provenienti da strade laterali, hanno dovuto attendere la fine del serpentone prima di procedere. In strada Milanese, al momento della partenza del corteo, molti automobilisti diretti a Vigevano sono riusciti a fare retromarcia per prendere strade alternative. Identico scenario verso le 15, quando la protesta dei trattori agricoli ha ripetuto i percorsi della mattina.

Dopo le richieste sul congelamento dell’Irpef, accolte dal governo Meloni, ora Besostri Grimaldi e il fronte dei trattori chiedono che sia «attenuata la sempre più bassa redditività dei terreni per consentire alle aziende di acquistare fitofarmaci, gasolio agricolo e diserbanti senza indebitamenti, che hanno già provocato la chiusura di decine di realtà produttive e il conseguente licenziamento di molti lavoratori». «In queste condizioni è impossibile sopravvivere – ha chiarito il conte Besostri – Le risorse della terra sono indispensabili per l’alimentazione e dunque non possiamo continuare a soffrire economicamente lavorando spesso in perdita. Chiediamo garanzie immediate e maggiori tutele dagli eventi climatici estremi, dal caro energia, dalle epidemie come l'aviaria e dalla concorrenza sleale del resto del mondo».

Le prossime proteste

Un gruppo di Alessandria e Asti sarà presente anche ad Alba (Cuneo) all'iniziativa del 16 febbraio proposta dal gruppo Mobilitazione Generale Agricola Langhe e Roero. Previsti presidio con 200 trattori, assemblea pubblica e corteo. Ad Asti, invece, appuntamento il 18-19-20 sempre di febbraio nell'ex piazza d'Armi. In programma manifestazione con presidio di trattori (domenica), corteo con i mezzi per le vie della città (lunedì) e a piedi in piazza Alfieri di fronte al palazzo della Prefettura. Una delegazione chiederà di essere ricevuta dal prefetto Claudio Ventrice.