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Февраль
2024

La preside dice no alla “lezione” di chef Rubio sulla Palestina. Crisi isterica e sit-in dei collettivi: “È censura!”

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Gravissima censura al liceo Ripetta di Roma, una roba – denunciano i collettivi Osa e Cambiare Rotta – da “caccia alle streghe”, da “clima di repressione”, da “indecente servilismo”. La preside dell’istituto, infatti, ha negato niente meno che un corso sulla Palestina con chef Rubio. E mica si può accettare, urge indire un sit-in. Cosa che è stata fatta per domattina.

I collettivi indignati per il no della preside al corso di chef Rubio sulla Palestina

Durante il presidio prenderanno la “parola anche chef Rubio e una dei 9 denunciati lo scorso lunedì sotto la Rai”, dove la stessa sigla aveva partecipato al presidio contro la intollerabile censura di Ghali e Dargen D’Amico e l’oltraggiosa lettura del comunicato troppo filo-Israeliano dell’Ad Roberto Sergio da parte della “vestale del melonismo” (copyright di Repubblica) Mara Venier.

“Servilismo”, “repressione”, “caccia alle streghe”: il misurato comunicato di Osa e Cambiare Rotta

“Il servilismo del nostro Paese nei confronti di Israele – denunciano Osa e Cambiare Rotta – sta arrivando a livelli indecenti. Così accade anche al Ripetta di Roma, noto liceo artistico della capitale, in cui la preside ha deciso di negare tutti i corsi politici e in particolare quello sulla Palestina con chef Rubio, che gli studenti progettavano di fare per l’imminente autogestione”. “È evidente – chiariscono ancora le due sigle – che è una conseguenza del clima da ‘caccia alle streghe’ e di politica del terrore che vediamo nel nostro Paese contro chi è solidale con un popolo che da oltre 70 anni subisce l’oppressione di Israele, che oggi è ancora più brutale”.

Il fondamentale approfondimento di chi è fermo a “Intifada fino alla vittoria”

“Come Osa e Cambiare Rotta denunciamo questo clima da caccia alle streghe e repressione e saremo a fianco della protesta degli studenti del Ripetta il 16 mattina che, oltre alla censura, contestano anche un modello di scuola gabbia in cui mancano i professori per le materie di indirizzo (quelle fondamentali a un artistico) e che non è più ascensore sociale, ma abbandona gli studenti a loro stessi”, è la conclusione del comunicato delle due sigle, la cui comprensione di quanto sta accadendo in Medio Oriente si riassume nel fatto che in piazza continuano a urlare “Intifada fino alla vittoria”, in perfetto stile anni Novanta. Comunque, di una cosa bisogna dare merito a questi intraprendenti studenti: la loro risposta alle carenze della scuola così disastrata dalla destra vale un applauso. Difficilmente si poteva trovare figura più blasonata di chef Rubio da far assurgere a nuovo “prof”.

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