ATP Rotterdam: Rublev si sbarazza di Bergs-
Da Rotterdam, il nostro inviato
[2] A. Rublev b. [Q] Z. Bergs 7-5 6-3
Esordio tutto sommato agevole del numero 5 del mondo Andrey Rublev che batte il qualificato belga Zizou Bergs 7-5 6-3 in un’ora e 23 minuti (i due non si erano mai affrontati prima). Il n. 132 del mondo offre una dignitosissima resistenza da fondo ma con il più classico degli epiloghi, un calo nella parte finale di ciascun set gli è fatale, e permette al russo di raggiungere il secondo turno dove affronterà Felix Auger-Aliassime. Anche questa sfida in sessione serale, addirittura come secondo match, mercoledì a seguire della sfida Sinner-Van de Zandschulp.
Primo set: Bergs resiste ma non si spinge fino al tie-break
Questo è quanto di meglio la scuola belga ha da offrire al momento – escluso ovviamente il 33enne Goffin che brillantemente ha superato lunedì il primo turno – e il pubblico olandese riempie quasi completamente il primo dei due anelli del campo centrale della Rotterdam Ahoy Arena (capienza totale 16,426 persone) per sostenere Bergs. Quest’ultimo, proveniente dalle qualificazioni, evidentemente è più abituato all’elevata rapidità del campo, e nei primi game non patisce affatto il gap che c’è nel ranking. Il 132 del mondo affronta alla pari il numero 5 per gran parte del match, facendo grande affidamento alla sua rapidità di gambe e persistenza nei colpi da fondo. Bergs nel nono game si guadagna persino una palla break ma il servizio del russo non gli lascia scampo.
Rublev da fondo sembra un robot come sempre anche se non scalfisce completamente la resistenza del belga. E quindi in questi casi spesso capita che sia il diretto interessato a dare una mano: il 24enne Zizou, dopo essersi salvato da un pericolosissimo 0-30 sul 5-6, commette un doppio fallo che manda Rublev a set point. Il martello di dritto del russo torna a battere e con questo colpo sigilla il 7-5 dopo tre quarti d’ora di tennis.
Secondo set: Bergs cede di schianto
La connessione sotto forma di sguardi e applausi tra Bergs e il suo coach Ruben Bemelmans (ex numero 84 nel 2015) non si interrompe neanche nel secondo parziale, così come resta alta l’intensità mostrata dal tennista belga. Rublev invece sembra sempre in quello stato di tensione mista a voglia di spaccare il mondo (e non solo), a causa della quale concede ben tre palle break in un game. Il match si ravviva con scambi equilibrati giocati con aggressività da entrambi, e anche sta volta Andrey si salva. Poco più tardi, nell’ottavo game, è il turno di Bergs a concedere chance, e un improvviso calo di precisione col dritto gli costano il break come un fulmine a ciel sereno. Rublev si ritrova così a servire per chiudere il match e figuriamoci se si fa pregare: al primo match point chiude con autorità un match tutto sommato sempre sotto controllo.