Feltre, colf approfitta di un anziano per portargli via 34 mila euro
Approfitta di un anziano per sottrargli 34 mila euro. La Procura di Belluno ha chiuso le indagini su una collaboratrice domestica che è accusata di circonvenzione d’incapace aggravata. G.G. sarà davanti al giudice per le udienze preliminari Enrica Marson nel prossimo mese di febbraio. Il pubblico ministero Simone Marcon ha chiesto il suo rinvio a giudizio e, nel corso dello stesso appuntamento, l’uomo si costituirà parte civile con l’avvocato Roberta Resenterra per il risarcimento dei danni sofferti. Da vedere se il difensore dell’imputata, Roberta Zancanaro, sceglierà o meno un rito alternativo.
Il reato contestato dal magistrato si sarebbe consumato a Feltre a partire dal mese di giugno 2022 e fino al 28 aprile dello scorso anno. Secondo la ricostruzione della magistratura, la donna era stata assunta come collaboratrice per le faccende di casa. I familiari l’avevano incaricata delle pulizie e della preparazione dei pasti a un uomo classe 1936 affetto da un declino cognitivo, con pesanti problemi di memoria e una suggestionabilità a livello patologico. Niente da dire sulle capacità professionali della colf, ma non era compito suo quello di accompagnarlo alla banca in cui aveva due conti correnti distinti.
È stata una cassiera a fare una segnalazione al figlio della parte offesa, dopo aver visto più volte i due e registrato prelevamenti allo sportello o al bancomat, anche di tre o quattromila euro per volta. Operazioni anomale per un signore della sua età, con poche esigenze al di là della spesa, che hanno alleggerito un conto di 12 mila euro e l’altro di 22 mila. Sono state avviate delle indagini che hanno portato al sequestro degli estratti conto del risparmiatore e anche della dipendente. Acquisito anche un filmato nel quale si vedrebbero i due insieme e sottoposto l’anziano a una perizia psichiatrica, dopo un primo colloquio nel quale non ricordava nemmeno di essere stato nell’istituto di credito. Lo psichiatra Tullio Franceschini avrebbe certificato le sue gravi difficoltà, di conseguenza l’ipotesi di reato formulata dall’accusa.
Gli accertamenti iniziali si sono allargati in un secondo momento anche ad alcuni compro oro della zona, perché il figlio aveva denunciato la scomparsa di alcuni gioielli di famiglia appartenenti alla madre, che sono stati effettivamente rintracciati, ma gli investigatori non sono ancora riusciti a collegarli a qualcuno in particolare. G.G. dovrà rispondere soltanto dell’ipotesi di reato di circonvenzione d’incapace, con l’aggravante dell’abuso di prestazione di opera e il rischio di dover pagare il risarcimento danni, tramite l’avvocato Resenterra in caso di condanna.