L’Olympia delle Tofane è già in modalità Giochi, testato pure il sistema di soccorso in pista
Missione compiuta: 350 persone impegnate tra pista e fuori pista giorno e notte, tantissimo pubblico sugli spalti come non lo si vedeva da tempo complici anche le condizioni climatiche invidiabili e poi 1200 studenti provenienti da tutte le scuole del Veneto e 600 ragazzi appartenenti agli sci club del territorio.
Numeri utili a testimoniare l’ottima riuscita del lungo week end di Cortina dedicato alla coppa del mondo di sci alpino femminile, accompagnati dalle parole del presidente di Fondazione Cortina, Stefano Longo, che ha già lanciato lo sguardo verso la rassegna olimpica del 2026.
«Ci stiamo muovendo con assoluta determinazione. Lo dico per rassicurare tutti coloro che guardano a Milano-Cortina con dubbi o tentennamenti. Lo sci alpino femminile è di casa a Cortina. Lo sarà ancora il prossimo anno con una nuova tappa di coppa del mondo e poi tornerà protagonista con la rassegna olimpica 2026».
L’attenzione di Fondazione Cortina è già rivolta all’edizione del 2025 della coppa del mondo, quella che farà da prologo all’attesissima rassegna a cinque cerchi che vedrà Cortina ospitare, sempre sulla pista Olympia delle Tofane, le gare di sci alpino femminile.
«Devo fare i complimenti a tutta l’organizzazione, ai volontari, alle truppe alpine e alle forze dell’ordine che hanno messo in campo, ancora una volta, passione e professionalità. Stiamo già pensando al 2025», dice Longo, «lavorando in particolare per ospitare in maniera ancora più accogliente i tifosi e gli appassionati che verranno a trovarci. Il prossimo anno la Tofana Lounge, ad esempio, sarà allestita in uno spazio più grande rispetto a quello utilizzato quest’anno. E poi mi è piaciuto vedere tantissimi giovani a Cortina nei giorni scorsi tra studenti e tesserati degli sci club. Siamo certi di aver tracciato la strada giusta, vedremo se possibile si fare ancora meglio».
In vista anche dell’appuntamento olimpico la macchina organizzativa almeno sul fronte dello sci alpino femminile è già ben rodata.
«La pista Olympia delle Tofane ha confermato di essere un osso duro. Una pista difficile a cui si sono aggiunte condizioni climatiche avverse. Non sono stati giorni facili anche per noi, l’adrenalina l’ha fatta da padrona. C’è stata tensione fino a quando è scesa l’ultima atleta in gara. Quest’anno abbiamo testato anche la macchina operativa sul fronte sanitario e devo dire che le cose sono andate molto bene. Ci sono stati numerosi interventi che hanno richiesto anche l’utilizzo, in alcuni casi, dell’elisoccorso. Tutto si è svolto in tempi certi e molto rapidi a conferma del grande lavoro organizzativo. Per fortuna tutte le atlete che sono incappate in una caduta non hanno però riportato problemi gravi e questo un po’ ci rasserena. Anche sul fronte della mobilità quest’anno, rispetto al passato, sono stati fatti passi da gigante. Una menzione speciale per i volontari e per i direttori di pista. Una tradizione, quest’ultima, consolidata per la conca. Il momento più emozionante del weekend? La commemorazione di Elena Fanchini, ci pensavamo da un anno» .