LBA Unipolsai 2ª ritorno 2023-24: il cuore della Nutribullet Treviso batte forte, annichilita una Dinamo Sassari senz’anima
Villorba, Treviso 21 gennaio 2024 – Una sfida che valeva ben più dei due punti messi in palio, sia per una Nutribullet Treviso, alla disperata ricerca di una vittoria per riagganciare il treno salvezza, che per la Dinamo Sassari, in cerca di continuità dopo l’uscita dalla Basketball Champions League. I veneti hanno avuto la meglio per 77-70 e dimostrando che il cuore della squadra di coach Vitucci batte ancora forte; mentre i sardi hanno dato l’ennesima prova di quanto, lontano dalle mura, sia un’altra squadra, quasi senz’anima.
Treviso risorge in LBA, il tonfo del secondo tempo a Brescia non ha lasciato strascichi e anzi è servito da lezione per azzannare questa gara proprio nella ripresa. Infatti, è proprio nel terzo periodo che la squadra di Francesco Vitucci ha mostrato i muscoli al cospetto di una Sassari diventata piccola piccola, piazzando nell’ultimo minuto un parziale di 9-1 che per il morale degli ospiti è stata un’autentica mazzata dalla quale non si è più ripresa.
Squadra di casa che ha sempre avuto la partita in mano, conducendo quasi sempre il punteggio, dimostrando di volere questa vittoria ad ogni costo, con la fame che un team che vuole salvarsi deve avere.
Trascinata per 40 minuti dai protagonisti sempre diversi: nel primo tempo l’attacco veneto si è poggiato quasi esclusivamente sulle spalle di un ispirato Terry Allen, 15 punti, e dell’MVP di serata Osvaldas Olisevicius, 18 punti e ancora una volta la dimostrazione di quanto Treviso sia cambiata dal suo arrivo; mentre nella ripresa un criticatissimo D’Angelo Harrison, 14 punti, e un chirurgico Andrea Mezzanotte, 7 punti, hanno generato il break che ha deciso la sfida salvezza.
Una gara salvezza toppata in pieno da una Dinamo Sassari che in trasferta, come sempre, si smarrisce, la disfatta di Cholet d’altronde è lì a dimostrarlo, e che lontano dal PalaSerradimigni ha un ruolino di marcia da retrocessione, una sola vittoria a Pesaro e con la sola Brindisi capace di fare peggio dei sardi.
Come se non bastasse il Banco è riuscito anche a perdere con 7 punti di scarto, vedendo così ribaltato anche il +4 che gli uomini di coach Bucchi avevano accumulato nella gara d’andata. Una disfatta in piena regola, che va al di là della sconfitta, evidenziando ancora di più i problemi atavici di una squadra nata male in estate e che nell’arco dei mesi si è ormai incartata su se stessa.
A partire dalla regia, con Brandon Jefferson in flessione rispetto all’ottimo esordio, stasera autore di 8 punti, ma quasi tutti a gara ormai andata; così come Alessandro Cappelletti, 2 punti e zero assist, ancora troppo altalenante nelle prestazioni e un feeling che ancora manca con il resto dei compagni. Una cabina di regia perciò che non carbura e che di fatto condiziona un attacco troppo spesso prevedibile, come dimostrato anche stasera contro la Nutribullet.
Un altro problema è ormai diventato Alonzo McKinnie, appena 11 minuti sul parquet e soli 2 punti, ma a far discutere è il suo atteggiamento, apatico e quasi menefreghista, ormai un corpo estraneo in un gruppo che non sembra aver mai totalmente assimilato il suo arrivo, dopo l’infortunio rimediato da Bendzius in estate.
Ultimo punto è la gestione di Piero Bucchi, soprattutto per quanto riguarda l’impiego proprio di McKinnie e Kaspar Treier, quest’ultimo uscito ormai completamente dalle rotazioni da quasi un mese, preferendo l’americano proprio all’estone, che non ha mai brillato per talento, ma che quando vuole può buttare in campo quella voglia che all’ex Golden State manca decisamente.
Per il Banco il solito approccio errato alla gara, con Treviso che mette subito le cose in chiaro con il duo Allen-Olisevicius facendo sprofondare gli ospiti sul -10 in un paio di minuti. Il mai domo Tyree, 15 punti, scuote i suoi che ritornato sotto sul 13-11.
I padroni di casa hanno però un’altra intensità e con una buona difesa ricacciano indietro i rivali sul 21-13. Bucchi decide di giocarsi l’arma Ousmane Diop, 13 punti, che paga subito i primi dividendi, chiudendo la prima frazione su un più dignitoso 21-18.
Nel secondo periodo entrambi gli attacchi si inceppano, la gara si sporca con una serie di contatti che spezzano il ritmo. Lo sfrutta Sassari che mette timidamente la testa avanti sul +1, prima della tripla del solito Olisevicius che sigilla il primo tempo sul 39-37.
Nella ripresa Treviso è ancora più affamata e con un redivivo Harrison, prova il nuovo allungo, grazie ad un parziale di 12-5. Il Banco decide di sfruttare il maggior atletismo dei suoi due centri e grazie a due affondate di Gombauld, 15 punti, si riporta a contatto sul 53-52.
Nell’ultimo minuto del terzo periodo, però, i sardi spengono il cervello e le gambe, subendo un devastante 11-2 firmato dalla tripla allo scadere di Mezzanotte che porta i veneti nuovamente in doppia cifra di vantaggio, +11.
Sassari sparisce apparentemente dal campo, sprofondando sul -14, sembra la parola fine al match. Solamente tre triple consecutive di Jefferson e Tyree riaccendono una partita ormai finita, firmando il 75-70.
A Treviso tornano in mente i fantasmi di Brescia, scacciati via dallo 0/2 ai liberi di Tyree che sigillano la vittoria veneta, con i sardi che possono recriminare sulle proprie percentuali dalla lunetta, un 15/23 che risulterà decisivo. Il PalaVerde può finalmente tornare a festeggiare e sulla sirena il punteggio recita 77-70, vittoria e doppio confronto ribaltato in favore della Nutribullet: la serata perfetta!
Per la squadra di Vitucci una vittoria fondamentale che potrebbe svoltare la stagione, due punti che ridanno quella fiducia che le ultime tre sconfitte consecutive avevano spazzato via. Ora Treviso è chiamata a dare continuità, già dalla prossima sfida, nell’anticipo serale in casa di una Scafati che ha ormai puntato il treno playoff e che i veneti vorrebbero trascinare indietro nella lotta salvezza.
Lotta salvezza che è ormai diventato il vero e unico obiettivo di una Dinamo Sassari troppo altalenante sia nei risultati che nelle prestazioni.
Un altro passo indietro per una squadra ancora in convalescenza e che ora anche nel calendario vede un avversario ostico, perché nelle 13 gare che rimangono ben sette sono in trasferta, quasi tutte con squadre che la precedo e visto il mal di trasferta cronico dei biancoblu sarà certamente un problema.
A cominciare dalla prossima giornata, domenica pomeriggio al Forum di Assago con l’Olimpia Milano, in forte ripresa rispetto alla sorprendente sconfitta in quel di Sassari del dicembre scorso e che certamente vorrà ricambiare il favore in casa propria.
Nutribullet Treviso Basket – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 77-70
Parziali: 21-18; 18-19; 25-16; 13-17.
Progressione: 21-18; 39-37; 64-53; 77-70.
Sala Stampa
Francesco Vitucci
Piero Bucchi:
Alla fine del terzo quarto sono successi due tre-episodi che hanno segnato la partita, come il canestro di tabella di Harrison e il rimbalzo in attacco con conseguente canestro che ha aperto il break che non siamo riusciti a ricucire. Sono situazioni che in trasferta si pagano e non possiamo permetterci anche solo per 30 secondi di essere meno attenti, perché vieni punito e in trasferta ti porta un break negativo che poi è difficile da ricucire. La squadra in questo momento deve trovare quella confidenza e determinazione che molte volte abbiamo mostrato in casa: dobbiamo essere più attenti e determinati in tutte le trasferte senza dimenticar che dobbiamo monetizzare le partite casalinghe.
Le Pagelle
Nutribullet Treviso Basket
Ky Bowman 6.5: in difesa è il solito fattore, diventando l’incubo di ogni esterno sassarese, compresi i lunghi, vista la stoppata in recupero su un goffo Gombauld. Certo la serata al tiro non è da ricordare, segnando 8 punti e un solo tiro dal campo, ma quell’unico tiro messo a segno è la tripla del +14 che uccide il match.
Alessandro Zanelli 6: lottatore se ce n’è uno, fondamentale a rimbalzo, portando giù 5 palloni e uno di questi in attacco dal peso specifico incalcolabile, che porterà alla tripla di Mezzanotte allo scadere del terzo periodo.
D’Angelo Harrison 7: per settimane nell’occhio del ciclone, stasera ha dato dimostrazione del perché sia stato uno dei giocatori più decisivi degli ultimi anni in LBA. Spettatore per metà gara, si accende nella ripresa con 7 punti in fila con anche la tripla di tabella da 8 metri che è una mazzata per una Dinamo che tentava la rimonta. Nell’ultima frazione si concentra troppo a litigare con arbitri e avversari, nello specifico Gentile, ma questo è D’Angelo: prendere o lasciare!
Justin Robinson 5.5: la sua serata al tiro è tendente al nero, con un pessimo 2/9. Ha il merito di non deragliare completamente, gestendo sempre la palla con sagacia, senza mai perderne una.
Andrea Mezzanotte 7: determinante a cavallo tra terzo e ultimo periodo con la tripla allo scadere e successivamente con due canestri in contropiede che firmano la spallata decisiva. La ciliegina sulla torta: la stoppata su Diop che fa esplodere un PalaVerde trascinante.
Terry Allen 7: furoreggia in avvio insieme ad Olisevicius, con la Dinamo che non ha le armi per disinnescarlo, chiudendo il primo tempo in doppia cifra. Nella ripresa cala come il lituano, ma quando viene chiamato in causa è letale per le speranze di rimonta dei sardi.
Gora Camara 5.5: i problemi di falli di Paulicap gli regalano un alto minutaggio. Entra con l’intenzione di limitare soprattutto Diop con fortune alterne, ma in attacco Treviso gioca costantemente con un uomo in meno, visto che l’ex Pesaro non si prende un tiro che sia uno.
Osvaldas Olisevicius 7.5: doppia doppia da 18 punti e 10 rimbalzi che evidenzia al meglio il dominio del lituano in una serata in cui ha trascinato quasi da solo l’attacco di Treviso. Soprattutto nel primo tempo era un autentico rebus per la difesa sarda, andando negli spogliatoi con già 14 punti a referto. Nella ripresa cala notevolmente, spadellando forse troppo, ma restando connesso alla partita con il solito apporto positivo in fase difensiva. MVP di serata e della risalita di Treviso.
Pauly Paulicap 6.5: inizialmente limitato dai falli è bravo a gestirsi. Soffre i pick and roll portati dai lunghi sassaresi, ma alla lunga riesce a mettere un toppa sotto le plance. La sufficienza piena se la guadagna dalla lunetta, cosa impensabile prima di questa delicata sfida, per uno che viaggiava poco sopra il 50% e che questa sera, a gioco fermo, si è trasformato magicamente in Nikola Jokic, con un 7/8 decisivo nell’economia della gara.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 5: dal suo ingresso sembra il più centrato, facendo girare l’attacco di Bucchi con un minimo di logica. Si perde alla distanza. Emblematica la palla insensata che getta alle ortiche nel momento di massimo sforzo della Dinamo. Dopo i passi avanti dimostrati nell’ultime uscite, un deciso passo indietro.
Breein Tyree 5.5: uno dei pochi a trovare il canestro dai 6 e 75 con un minimo di continuità, chiudendo con un 4/8 al tiro. A pesare è l’imprecisione a gioco fermo, un canestro su 6 tentativi che alla lunga risulteranno decisivi.
Filip Kruslin 5: parte concentrato, soprattutto in attacco, segnando una tripla che scuote la Dinamo. I problemi arrivano in difesa, dove non riesce mai ad arginare Allen e Olisevicius che lo maltrattano a piacimento. Nel finale potrebbe risuonare la carica per suoi con due triple aperte dall’angolo, ma per tutte e due le volte centra lo spigolo alto del tabellone…
Stefano Gentile 5: in difesa non fa mancare il proprio apporto, con grande applicazione che frutta 3 palle recuperate. In attacco però servirebbe anche il suo mattoncino, viste la difficoltà della squadra a smuovere il tabellino ed invece si prende solamente un tiro, chiudendo con una virgola.
Ousmane Diop 6.5: tocca a lui dare l’esempio, il più giovane di tutti, ma non viene seguito da nessuno. Prende possesso del pitturato, portando a scuola Camara. In attacco è un fattore determinante con 13 punti e 8 rimbalzi, 5 dei quali proprio offensivi. Nella ripresa a Treviso le basta raddoppiare e nel caso usare le maniere forti sul centro senegalese per stoppare la rimonta sarda.
Stephane Gombauld 6: un altro Gombauld rispetto al centro molle dell’ultimo mese. Sfrutta bene l’area lasciata sguarnita dai lunghi di casa, rollando sempre con grande efficacia che gli frutterà ben 15 punti e il 78% al tiro. Molle invece in difesa, dove non fa mai la voce grossa a rimbalzo, consentendo ai padroni di pasturare sotto i tabelloni, in quella che dovrebbe essere casa sua.
Alfonzo McKinnie 3: ormai un corpo estraneo alla squadra. Da vedere se la società stia aspettando con fiducia un pronto rientro di Bendzius o si stia vagliando un nuovo innesto in attesa del lituano. Una cosa è certa, l’ex Golden State è pronto a seguire le orme del compagno di merende Whittaker, con Bucchi che anche stasera ha dato la dimostrazione, inequivocabile, di non contare più su di lui.
Brandon Jefferson 5: 7 assist, ma una prestazione con più ombre che luci. A tratti spegne completamente la luce e l’attacco sassarese non sa mai che pesci prendere. Anche al tiro è una serataccia con appena il 29% al tiro e 8 punti segnati, 6 dei quali a partita praticamente finita nell’ultimo minuto.
Vasilis Charalampopoulos 5.5: forse uno dei più continui con 9 punti e 6 rimbalzi, ma le 3 palle perse evidenziano come la difesa di Treviso l’abbia curato lungo tutta la gara. Ogni qualvolta andava in post veniva costantemente raddoppiato, togliendo di fatto una delle opzioni principali dell’attacco sardo. La sfida con Olisevicius la perde sonoramente.
Giovanni Olmeo
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