Barista uccisa a coltellate in riva al Piave a Moriago, chiesto l’ergastolo per l’assassino
Chiesto l’ergastolo per Fabrizio Biscaro, l’operaio che il 23 giungo del 2021 uccise a coltellate la barista Elisa Campeol, mentre prendeva il sole, in riva al Piave a Moriago. Al termine della sua requisitoria, il pubblico ministero Gabriella Cama, dopo aver ripercorso la dinamica dell’omicidio e l’esito della super-perizia del dottor Roberto Lezzi che ha giudicato l’imputato capace d’intendere e volere, ha chiesto il carcere a vita per l’assassino della barista.
l giorno della tragedia Elisa Campeol aveva deciso di trascorrere del tempo nell’oasi naturale dell’Isola dei Morti, sul greto del Piave a Moriago. Voleva prendere un po’ di sole. Ma, all’improvviso, dalla stradina di accesso al greto, dietro al suo lettino, si materializzò Biscaro che, con un coltello comprato in un supermercato della zona la sera precedente il delitto, infierì sulla barista. Le sue grida furono sentite da alcune persone che passeggiavano lungo il Piave ma il loro allarme lanciato al 118 servì a poco.
Elisa Campeol morì mentre i sanitari del Suem tentavano di rianimarla. Fatali una coltellata al cuore e la quantità di sangue persa a causa della trentina di fendenti ricevuti. L’omicida di Col San Martino tornò nell’auto che aveva parcheggiato a poche centinaia di metri e, sporco di sangue, si diresse alla caserma dei carabinieri di Valdobbiadene dove si costituì consegnando, come prova del suo delitto, il coltello e un lobo dell’orecchio della vittima. Fu arrestato e incarcerato la sera stessa. Si scoprì poi che era stato seguito presso il centro di salute mentale di Conegliano ma che si era volontariamente sottratto ad una cura per il disturbo di personalità di cui era affetto. Pochi mesi prima dell’omicidio Biscaro aveva anche tentato il suicidio in casa ma fu salvato dal padre.