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Январь
2024

Decima Mas in municipio a Gorizia: la polemica si riaccende

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GORIZIA Un cordone di sicurezza. Un blindato parcheggiato in via Garibaldi con l’obiettivo di evitare contatti fra i “contendenti”. La mobilitazione di polizia, carabinieri, vigili urbani, personale in borghese senza, al contrario del passato, l’impiego delle transenne.

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Questo il contesto della cerimonia della Decima Mas che si è svolta sabato in tarda mattinata e si perpetua nel gennaio di ogni anno con la deposizione di un omaggio floreale da parte dei reduci della Decima Mas al Lapidario dei dipendenti comunali deportati in Jugoslavia. I toni, come succede ormai da qualche anno, sono stati soft. Nessun saluto romano, parole tutto sommato misurate.

A rappresentare il Comune c’era il vicesindaco Chiara Gatta. Con la fascia tricolore da sindaco, non ha profferito parola. Roberto Pulli, segretario del sodalizio e “gran cerimoniere” ha comunicato che questo sarà il suo ultimo anno in questa veste. Passerà il testimone. «I caduti sono caduti e vanno onorati - ha esordito -. Siamo venuti qui a deporre un omaggio floreale ai deportati dai discendenti di coloro che protestano».

Chiaro il riferimento alla manifestazione, quasi in contemporanea, promossa dall’Anpi, nei pressi della galleria dell’ex Cassa di risparmio in corso Verdi. «Nessuno di noi ha mai protestato perché gli “altri” ricordano i loro caduti».

Pulli ha formulato anche un ringraziamento al sindaco Ziberna che, come da tradizione, non era presente «per impegni concomitanti» e al presidente della Lega Nazionale Luca Urizio, il quale ha ricordato il lavoro svolto per l’allestimento del nuovo Lapidario al Parco della Rimembranza con 97 nomi. «Ma, grazie a una serie di ricerche incrociate, siamo riusciti ad estrapolare altri nominativi che andremo ad aggiungere sul monumento. Il dato si avvicina ormai alle 950 vittime».

Al contrario del 2019, non si sono verificati blitz come quello che vide protagonista allora il consigliere comunale del Forum, Andrea Picco che contestò la location della cerimonia. Presente, invece, la consigliera comunale di NoiMiNoaltrisGo Eleonora Sartori che ha voluto seguire, scattando anche qualche foto con il cellulare, la breve commemorazione. «Ho voluto essere presente qui oggi per vedere con i miei occhi questa cerimonia - le sue parole -. È evidente che la posizione nostra e dell’associazione qui presente sono divergenti, anzi inconciliabili. Nessuno contesta che la cerimonia si svolga in Municipio, le cui porte devono restare aperte. Contestiamo, però, i simboli e i labari che non dovevano entrare in quest’atrio». Sartori ha anche puntato il dito sulla presenza della vicesindaco Chiara Gatta «che, peraltro, era molto dimessa. Se il sindaco ci tiene tanto a questa cerimonia, abbia il coraggio di presenziare. Non è possibile che ogni anno abbia appuntamenti concomitanti».

All’esterno la presenza, anche questa ormai consueta, dei componenti di CasaPound che hanno salutato i reduci della Decima Mas.