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Январь
2024

Emergenza anziani: «Nel 2040 in Lombardia saranno il doppio»

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Emergenza anziani: «Nel 2040 in Lombardia saranno il doppio»

foto da Quotidiani locali

La prevenzione primaria per ridurre il rischio di insorgenza delle malattie; la diagnosi precoce per arrestare la progressione della malattia; la cura, la riabilitazione e l'assistenza e lo sviluppo dei servizi sociosanitari dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a quelle con disturbi mentali.

Il piano in Commissione

Questi i punti principali del Piano socio sanitario 2023-2027 della Regione Lombardia (Pssr) presentato alla Commissione Sanità e Commissione Sostenibilità sociale dall'assessore al Welfare Guido Bertolaso. Il Pssr si muove in uno scenario caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione (dal 2020 al 2040, gli ultra 85enni passeranno dal 3,6% all’8%), da una forte riduzione della natalità (dal 2015 al 2019 si è ridotta del 3.5%) e da un aumento del numero di famiglie unipersonali (sono aumentate di 332mila le famiglie composte da una sola persona).

Aumentano anche gli indicatori di fragilità: 3.127.000 cittadini hanno almeno una condizione cronica, 672.000 lombardi hanno limitata autosufficienza, dal 4% al 38% dei cittadini vive in un ambiente sociale disagiato. L’evoluzione della complessità clinica della popolazione prevede che entro il 2050 ci sarà un aumento di 662.696 cittadini che avranno necessità di cure, da un quadro clinico di lieve intensità alla necessità di cure intensive. Ciò comporterà una previsione di aumento della spesa sanitaria da 24,7 a 25,4 miliardi di euro. Un altro dossier del Pssr riguarda una migliore accessibilità ai servizi, la riduzione delle liste d'attesa e il miglioramento del processo di presa in carico.

Le opposizioni

Critiche le opposizioni: «Siamo di fronte a buoni propositi che rischiano di rimanere totalmente sulla carta se non si invertono alcune scelte fatte in questi anni, ad esempio a sostegno della sanità privata» ha commentato il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino. Per l’approvazione del Piano «la prima cosa che chiediamo è la condivisione sul metodo – ha proseguito il capogruppo del M5s Lombardia Nicola Di Marco – rispetto a un percorso che riteniamo debba essere condiviso».